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Analisi

Il Milan è in zona retrocessione, Ibrahimovic si gode le vacanze

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Se non sapessimo che si trattasse effettivamente di lui, faticheremmo a crederci. Avevamo imparato a conoscere Zlatan Ibrahimovic per l’atleta che voleva sempre e solo vincere, che riprendeva in allenamento i compagni che non davano il 100%, che trascinava lo spogliatoio con una mentalità che pochi altri avevano. Gli ultimi due scudetti del Milan, del resto, portano la sua come firma più prestigiosa e ridondante, soprattutto l’ultimo, quando Ibrahimovic stravolse completamente l’indifferenza di un gruppo moscio, trasformandolo in una squadra da primo posto.

Cambiamento

Fare il dirigente, però, è tutt’altra cosa e Ibrahimovic sta dimostrando di avere dei limiti grossolani a riguardo. Lo svedese si palesa una volta ogni tanto, spara un paio di frasi ad effetto che, per inciso, in quel ruolo fanno poco ridere, poi sparisce. A Parma, quantomeno, era in tribuna a disperarsi come i tifosi rossoneri per le tragicomiche scelte di Fonseca, mentre la partita con la Lazio ha preferito non vederla rimanendo in vacanza, probabilmente per non rovinarsi uno degli ultimi giorni di ferie. Il Milan, intanto, dopo 3 partite ha racimolato 2 punti e nessuna vittoria.

Ruoli

La squadra è confusa, l’allenatore neanche a parlarne, la proprietà (per fortuna) non parla mai, i dirigenti sono sul livello di Fonseca, l’unico a poter dare la scossa sembrerebbe proprio Ibrahimovic che, oltretutto, è dipendente RedBird, quindi voce diretta della proprietà. Il Milan è nella parte destra della classifica, Ibra in vacanza (forse tornerà a ridosso di Milan-Venezia); ecco, è lo specchio di questa società, completamente disinteressata al risultato sportivo, l’importante è aver speso pochi soldi, il resto conta poco o nulla. Parafrasando il motto juventino, al Milan risparmiare è l’unica cosa che conta.

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