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Neuro Milan: pareggio a Roma che fa male. Due rossoneri tra i migliori

I rossoneri giocano un buon primo tempo, chiuso in vantaggio. Poi un folle black out nella ripresa consente alla Lazio di ribaltare il risultato fino al 2-2 definitivo di Leao.

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MAIGNAN – Al minuto 36 Magic Mike sbaglia un rinvio di piede. Segnatevi questa data perchè rimarrà storica. Dopo un primo tempo di relativa tranquillità i suoi compagni si ricordano di essere quella squadra colabrodo capace di prendere due gol a partita. E anche stasera Maignan non può evitarlo. 6 

EMERSON ROYAL – Ci si aspettava dal brasiliano maggiore intraprendenza, invece l’ex Tottenham tiene la posizione con giudizio rischiando pochissimo nel primo tempo. Poi decide di far capire al mondo milanista perchè da Londra l’hanno spedito con un biglietto di sola andata a Milano: guardate con attenzione come Tavares se lo beve letteralmente per il gol del raddoppio biancoceleste. 4

TOMORI – Malgrado la fascia da capitano che dovrebbe responsabilizzarlo, va subito a farfalle dopo 2 minuti e regala una colossale occasione da gol alla Lazio. Per fortuna ci pensa Pavlovic. È in un momento di confusione generale e si intuisce anche dalle decisioni che prende in fase di impostazione. Si riscatta parzialmente non un paio di interventi difensivi apprezzabili in avvio di secondo tempo, però ancora una volta si fa sorprendere fuori posizione in occasione del pareggio laziale. 5

PAVLOVIC – Il re dell’anticipo e l’idolo dei tifosi milanisti. Da Parma a Roma per lui non cambia nulla: diga impenetrabile è stato in Emilia e all’Olimpico ricaccia subito dalla porta un pallone dopo 120 secondi. Ma il bello deve ancora arrivare e al 7’ minuti il serbo capisce di dover incidere anche nell’altra metà campo: detto fatto, incornata imperiale da corner e vantaggio rossonero. Ci mette una pezza sempre e comunque, almeno fin che può, poi crolla anche lui di fronte all’ennesimo buco lasciato in mezzo da Tomori. Nell’azione del raddoppio di Dia si fa cogliere in ritardo anche lui sull’attaccante della Lazio, ma la sua prova è comunque più che positiva. 7

TERRACCIANO – Gettato nella mischia solo per punire Theo Hernandez. Una scelta che sembra quella del marito che si evira per fare dispetto alla moglie. Il povero Terracciano non ha colpe, ma esporlo a un rischio del genere sembra un’enorme cattiveria. E infatti al minuto 11’ dimentica colpevolmente Tchaouna che solo davanti a Maignan spreca tutto. Fa perdere perfino la pazienza al portierone francese al 23’ quando cincischia e per lo costringe a concedere un corner alla Lazio. Ci prova anche con i lanci da 40 metri ma non è cosa sua. Lodevole però una diagonale in apertura di ripresa a chiudere un’offensiva laziale. Al 59’ Chukwueze lo premia e gli regala un’ottima occasione per il raddoppio, ma il suo tiro è deviato in angolo. Sul capovolgimento di fronte si fa sorprendere da Isakssen, ma ancora una volta Pavlovic ci mette una pezza. Al 79’ rischia di combinare il frittatone con un intervento tanto goffo quando pericoloso, con il pallone che gli sbatte su un braccio largo che sarebbe potuto costare il rigore. A calamità naturale Terracciano però non basta mai e in pieno recupero perde un pallone stupido ed è costretto a prendere un giallo per rimediare. Messaggio a Fonseca: si prega di non rivederlo più in campo. 3

REIJNDERS – Danza sulla palla e sembra rassicurato dalla presenza al suo fianco di totem Fofana. Non è il miglior Tiji dell’anno e Fonseca nella ripresa lo richiama in panca. 6

FOFANA – È emozionante guardare come il francese si lanci su tutte le linee di passaggio degli avversari, come un cane a caccia di tartufi. Al quarto d’ora tenta anche la conclusione dal limite ma la palla sfila fuori. Ammonito al 20’, mette a serio rischio la sua partita. Troppo farfallone al 56’, al limite del suicidio tecnico, quando con un passaggio indietro rischia di mandare un laziale in porta. Per fortuna pericolo scampato. 6

CHUKWUEZE – Il motorino lo accende subito ma non è sempre lucidissimo con la palla tra i piedi, al 17’ Pulisic gli offre una succulenta occasione ma il nigeriano non capitalizza. 5

LOFTUS-CHEEK – Con Okafor che spesso si allarga per trovare spazio, tocca a RLC restare lì in mezzo a fare la boa e a prendere anche tante botte dai centrali avversari. Al 38’ è protagonista di un break nella metà campo laziale e Rovella è costretto al giallo per fermarlo con le cattive. Sfiora di un soffio il raddoppio alla fine del primo tempo su prezioso assist di Pulisic. 6,5

PULISIC – Parte dal suo piedino educato il corner che Pavlovic trasforma in oro, ma Chris appare da subito ispiratissimo, agevolato dall’aver ritrovato l’amata fascia sinistra. Al termine di una sontuosa combinazione con Okafor sulla sinistra, mette un cioccolatino in area per Loftus-Cheek che arriva con un secondo di ritardo. Struggente anche l’impegno di Pulisic in fase difensiva, per conferma andare a riguardare un suo recupero al 53’ su un laziale lanciato a rete. Chissà se in panchina Leao avrà preso nota. Christian non finisce mai e al 94’ se ne va solo contro tutti e manda Abraham in porta che però non capitalizza. 7,5

OKAFOR – Nasce da una sua bella iniziativa personale la prima percussione rossonera al 7’. E dall’angolo conseguente Pavlovic porta in vantaggio il Milan. Lo svizzero sembra aver lasciato a casa tutta la timidezza di Parma, magari incentivato dalla presenza in panca del nuovo arrivato Abraham. 6,5

dal 69’ LEAO – Entra e segna in un minuto. Poi non riesce più a incidere. 6,5

dal 69’ THEO HERNANDEZ – Si vede poco in avanti, tiene botta con Isakssen dietro. 6

dal 69’ MUSAH – Chiamato a far legna in mezzo al campo 6

dal 69’ ABRAHAM – Prima uscita in rossonero positiva per l’ex Roma: in meno di 60 secondi tocca il pallone due volte e serve l’assist prezioso per il pareggio di Leao. Ha sul sinistro la palla della vittoria al 94’, ma spara su Provedel. 6,5

FONSECA – Non c’è che dire, quanto a huevos mister Fonseca non si fa certo parlare dietro: arrivato al bivio della sua tormentata stagione, lascia in panca i due giocatori più forti del Milan, rischiando tutta la sua reputazione con questa scelta. È bastato passare in vantaggio, anziché subire il solito gol in apertura, per vedere un’altra squadra: equilibrata, solida dietro ed efficace in ripartenza, tutto quello che Fonseca ha sempre sbandierato. Il problema è che il Milan non regge di testa e infatti nella ripresa un blackout incomprensibile di 4 minuti fa di nuovo sprofondare i rossoneri nell’abisso. Ci pensa poi Leao a pareggiare per il 2-2 definitivo, ma questo punticino serve davvero a poco. 5

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