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Analisi

Milan: Ibrahimovic presenta Fonseca ai confini della realtà

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Un tempo c’erano i film di Fantozzi che il genio di Paolo Villaggio aveva ideato dopo averne scritto i romanzi, a dipingere le surreali vicende aziendali e familiari dello sfigatissimo ragioniere. In epoca più recente è arrivata Camera Cafè, sitcom che in brevi scenette evidenziava i paradossi di un posto di lavoro gestito male e portato avanti peggio dai lavoratori. Commedie grottesche che inquadravano, però, lacune e difetti di un’Italia del lavoro spesso raffazzonata ed approssimativa. Meno male che ci sono gli americani, allora…ma a vedere com’è gestito il Milan attuale, qualche dubbio aleggia anche qui.

Accoglienza

Nel fine settimana sbarca in Italia Paulo Fonseca, nuovo allenatore rossonero, voluto da nessuno ma imposto da una proprietà che più risparmia e più si sente felice e realizzata. Chi c’era ad accogliere il tecnico portoghese all’aeroporto? Nessuno, forse un inserviente di Milanello col cartello “Mister Fonseca” scritto a penna. Eppure, l’allenatore lusitano andrebbe difeso e spalleggiato anche dai magazzinieri, proprio perché non è il profilo che i tifosi si aspettavano e che rischia contestazioni salatissime al primo errore. E invece, Fonseca si è diretto a Milanello solo e spaesato come un turista.

Presentazione

Dei tifosi neanche l’ombra, meglio una giornata di mare, proprio come Zlatan Ibrahimovic che si è palesato nella mattinata di lunedì per la presentazione ufficiale di Fonseca. Il tecnico è apparso sicuro di sé ed ha sfoderato un italiano quasi perfetto, ha ribadito di voler vincere e di aver già studiato il Milan. Dall’altra parte c’era Ibrahimovic che si è rabbuiato al nome di Zirkzee abbassando lo sguardo, ma ha ripreso vigore parlando delle ambizioni del Milan: “Miracoli non ne facciamo, vogliamo vincere ma non c’è garanzia a riguardo“.

Fantascienza

Insomma, la proprietà (perché Ibrahimovic questo rappresenta) ha già abbassato il tiro rispetto ai toni pomposi di fine campionato quando dichiarava guerra alla serie A intera, un po’ come quegli alunni che promettono di mettersi a studiare quando arriva una brutta pagella e poi dalla settimana successiva tornano a fare i comodi loro. Fonseca rincara la dose: “Cardinale vuole vincere non solo ora, ma anche domani“. Traduzione: programmiamo il domani, se succede prima meglio. E poi il calciomercato: ancora Ibra: “Stiamo studiando, c’è tempo“. Sì, il tempo che i migliori si accasino altrove. Surreale. Tutto.

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