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Analisi

Milan: il club che vuole cambiare il calcio senza conoscerlo

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Dopo la deludente stagione da poco terminata, il Milan continua a non rinforzarsi nonostante in pubblico spergiuri di voler fare il contrario. In panchina è arrivato Paulo Fonseca (e già questo basterebbe a spiegare le non ambizioni del club), in campo finora nessuno, anche se le trattative imbastite sono diverse, anche se Zlatan Ibrahimovic (portavoce della società) assicuri che, ad esempio, un grande centravanti verrà acquistato. Il nome, lo sappiamo, è quello di Joshua Zirkzee del Bologna che costa 40 milioni a cui andrebbero sommati i 15 per le commissioni all’agente.

Morale

E qui sta l’intoppo, perché il Milan, giustamente o non giustamente, ha intrapreso la filosofia del no commissioni, non ritenendo corretto sborsare soldi per ingrassare i procuratori. E, se da un punto di vista etico l’idea milanista non è neanche così bislacca, ciò va a scontrarsi con la realtà: o il Milan ha la leadership di trascinare anche altri club blasonati a percorrere la medesima strada, oppure qualsiasi agente saluterà e ringrazierà i rossoneri portando i propri assistiti altrove. Altri procuratori, poi, compresa l’antifona, eviteranno di fare affari col Milan che si ritroverà a trattare calciatori da due lire.

Differenze

Pagare alte commissioni potrà pure essere uno schiaffo alla miseria ed un atto inutile, ma così è. Fin quando non ci saranno leggi ad hoc o i club non faranno muro tutti assieme, chi non si adegua rimarrà col cerino in mano. Il Milan rischia seriamente di perdere Zirkzee ed altri nomi importanti che nel frattempo si accasano altrove e, soprattutto, non ha la pellaccia dura di un Galliani o di un Marotta per prendere di petto agenti che conducono trattative da decenni. Il procuratore di Zirkzee non ha certo paura di Furlani e Moncada, ci mette meno di un secondo a parlare con altre società.

Conclusioni

Sapete cosa avrebbe fatto Adriano Galliani in una simil situazione? Avrebbe chiuso la porta all’entourage dell’olandese, “minacciando” di metter loro contro anche altre società amiche come Real Madrid, Barcellona o Juventus. Ma tutto ciò il Milan attuale non sa farlo e non può farlo, così come l’attuale proprietà non conosce a tal punto il calcio da poterlo cambiare e gestire come pretende di fare. Perché se vuoi vincere non prendi Fonseca, perché pensare di far durare mesi le trattative di calciomercato fa sì che esse naufraghino e perché al Milan non conta partecipare ma vincere.

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