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Analisi

Il Milan viaggia a ritmo scudetto, ma non basta

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Il Milan se ne torna da Verona con 3 gol, 3 punti e 3 lunghezze di vantaggio sulla Juventus nell’inutile battaglia coi bianconeri per arrivare secondi alle spalle dell’Inter. Al Bentegodi, la squadra di Pioli ha legittimato il successo con gioco, mentalità e cattiveria, ha sofferto per una decina di minuti nel secondo tempo dopo il gol di Noslin (giocatore giovane che forse andrebbe tenuto d’occhio da Moncada e Ibrahimovic per il futuro), ma ha dimostrato di essere con la testa ancora dentro ad un campionato che ha ormai detto tutto, al contrario della Coppa Uefa in cui il meglio è ancora da vivere.

Confronti

Spesso si è criticato il Milan in questa stagione, eppure i numeri dicono che i rossoneri sono ad appena 1 punto da quello di due anni fa che si apprestava a festeggiare lo scudetto. Anche lo scorso anno, escluso un mese di gennaio da inferno dantesco, l’andamento non è stato così negativo, anche se inferiore a quello della stagione precedente. Un Milan, insomma, che in campionati normali sarebbe in piena lotta scudetto e che nelle ultime due annate ha trovato le anomale Napoli ed Inter che hanno ucciso il campionato già a febbraio risultando imprendibili per chiunque.

Cosa manca

Ecco, forse a Milanello dovrebbero interrogarsi su questo: cosa manca e cosa serve per esprimersi come il Napoli dell’anno scorso e come l’Inter attuale? Una difesa blindata che prenda pochissimi gol ed un centravanti da tante, tantissime reti? Due chiavi di lettura interessanti, anche se non le uniche, perché il Milan in queste due stagioni sembra avere momenti di sbandamento e altri di distrazione, mentre Napoli ed Inter hanno macinato punti e vittorie a raffica. Questione di mentalità, dunque, i rossoneri dovranno iniziare il prossimo campionato con un unico pensiero: vincere. Perché il trend, seppur buono, va ugualmente migliorato.

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