Monza-Milan, lo specchio di una stagione

Se qualcuno si chiede ancora perché l’Inter sia avviata verso uno scudetto facile facile, perfino più di quello vinto nel 2021 quando il Milan era ancora agli albori del ritorno a grandi livelli, può tranquillamente riguardarsi Monza-Milan per intero ed avrà più o meno tutte le risposte. I rossoneri vivono un’annata schizofrenica, da lettino dello psicanalista, capaci di far segnare 4 gol ad una squadra ultra sterile in attacco, a conferma di una tenuta difensiva da incubo, una difesa colabrodo, ma anche un attacco potentissimo che quando si accende è in grado di far male a chiunque.

Scelte

Sul banco degli imputati c’è naturalmente Stefano Pioli che al Brianteo si è presentato con 5 cambi, troppi come spesso gli è accaduto negli ultimi due anni, che hanno causato il doppio vantaggio del Monza. Il tecnico corre ai ripari già nell’intervallo e gli ingressi di Leao, Giroud e Pulisic cambiano la partita assieme alla follia di Jovic che se ne va sotto la doccia per aver schiaffeggiato Izzo, errore quasi da oratorio. E’ chiaro che il Milan arriverà fra le prime quattro e che la Coppa Uefa sia l’obiettivo principale della stagione, ma da qui a maggio non si possono regalare partite solo per non schierare la metà dei titolari.

Stranezze

Parlavamo dell’annata del Milan. Ebbene, Monza-Milan non è stata tanto diversa da Atalanta-Milan, o da Udinese-Milan o da Frosinone-Milan, tutte gare caratterizzate da rimonte e contro rimonte, cosa che all’Inter non succede (salvo rari casi come Roma) perché per prendere 4 gol ci mette più o meno 7-8 partite. Se i rossoneri vorranno tornare competitivi per lo scudetto il prossimo anno dovranno bilanciare la forbice fra reti realizzate e reti incassate perché, al di là di quello che pensa qualche santone, in Italia il titolo lo vince sempre la miglior difesa e fare un gol più dell’avversario serve a poco.