Analisi
Milan: tutta la voglia di Pioli nonostante un finale già scritto
Ci risiamo: quando il Milan è pronto per il funerale, ecco la svolta, il pugile che si rialza quando il conto dell’arbitro è già arrivato a 8 e l’incontro sta per andare in archivio per ko. L’eliminazione dalla Coppa Italia e la rabbia dei tifosi avevano fatto rimpiombare i rossoneri nello sconforto dopo uno scudetto ormai andato e prestazioni altalenanti da inizio stagione, e invece contro la Roma arriva un nuovo guizzo, una grande partita ed una vittoria netta, chiara, Milan prepotente e cattivo che voleva i tre punti fin dall’inizio e non ha mollato nonostante la paura seguita al gol del 2-1 dei giallorossi.
Risorse
Stefano Pioli, va detto, ha lo spogliatoio dalla sua parte da sempre, da quando durante la pausa forzata causa Covid ha motivato, tranquillizzato ed “ammaestrato” un gruppo debole e spaesato, capace di risorgere alla ripresa del campionato e andare a vincere appena due anni dopo uno scudetto che pareva un’utopia. Pioli, assieme al carisma di Ibrahimovic, ha creato un Milan con la mentalità nuovamente vincente dopo anni di buio cosmico, conosce così bene i suoi giocatori che sa stimolarli ancora dopo 5 anni, tanto che, come detto, ad ogni caduta segue sempre una ripresa.
Futuro
Eppure, il futuro di Pioli è già scritto: a giugno l’allenatore emiliano saluterà il Milan per far posto a uno fra Antonio Conte o Thiago Motta, con la scelta che dipenderà dal progetto che la proprietà avrà in mente, dagli investimenti e dalla concreta fattibilità delle due operazioni. Pioli sa ciò che accadrà a fine stagione, ma ciò nonostante lotta come un leone per chiudere la sua splendida avventura milanista con la qualificazione alla Coppa dei Campioni e, possibilmente, un altro trofeo in bacheca. Non è un morto che cammina come Mourinho e Mazzarri, è un tecnico che ha chiuso la stalla coi buoi ancora dentro.
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