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Analisi

Napoli-Milan: i rossoneri si buttano via. Responsabili ovunque

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Difficile commentare Napoli-Milan di domenica sera, o forse è facilissimo: rossoneri in controllo totale della partita per i primi 45 minuti, un dominio assoluto sia nel possesso palla che nei contrasti, oltre che per quanto riguarda le palle gol. Due reti di Giroud, almeno tre occasioni sciupate per segnare quel 3-0 che avrebbe con tutta probabilità chiuso la partita, spedito il Napoli in un tunnel da cui uscire sarebbe stato difficilissimo e lanciato la squadra di Pioli all’inseguimento dell’Inter. E invece, il Milan ha giochicchiato, Reijnders e Leao si sono incaponiti a voler segnare per forza e il primo tempo non è andato oltre lo 0-2.

Colpevoli

Certo, neanche la fortuna ha sorriso ai rossoneri perché l’emergenza difensiva si è fatta completa con l’uscita di Kalulu e l’ingresso del terrificante Pellegrino, un Gustavo Gomez ripulito, ed ecco i primi responsabili, ovvero la società: il Milan è molto forte negli undici, assai meno nelle riserve, del resto l’Inter alterna Darmian, De Vrij e Pavard, i rossoneri si ritrovano con un bambino spaventato. Colpe già citate sono poi quelle dei calciatori che potevano chiudere la partita nel primo tempo e che l’hanno lasciata aperta, col Napoli che nella ripresa ha spinto e avrebbe potuto anche vincere.

Pecche

Ci si è messo anche Pioli a complicare la situazione perché a meno di dieci minuti dal termine sostituire Giroud e Leao è apparsa una mossa tutt’altro che saggia. Passi per l’ingresso dello svizzero (anche se togliere Leao è comunque strano), ma il bolso serbo è un giocatore di cui non si capisce nulla, a partire dal suo arrivo a Milanello: non corre, non tira, di far gol neanche a parlarne; Giroud era stanco? Pazienza, meglio il francese appannato che Jovic fresco. Il Milan esce dal trittico Juve-Psg-Napoli con un punto, poca roba, ma abbastanza per capire cosa va e cosa non va perché, comunque, è tutto ancora aperto.

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