Analisi
Milan: Thiaw studia da grande, ma serve ancora tempo
Malick Thiaw è certamente una delle certezze del Milan di Stefano Pioli, una delle risorse della squadra, scoperto un anno fa e capace in poco tempo di togliere il posto a Kalulu e Kjaer, andando a comporre con Tomori la coppia di difensori centrali titolare della formazione milanista. Doti fisiche, tecniche, una discreta personalità e tutte le carte in regola per migliorare e crescere. Detto questo, però, è d’obbligo anche sottolineare come il difensore tedesco pecchi ancora di inesperienza ed immaturità, dimostrando di avere ancora tanta strada da percorrere prima di affermarsi definitivamente.
Crescita
Thiaw è giovane (classe 2001) ed è appena al secondo anno da titolare (o quasi) in una squadra blasonata ed ambiziosa come il Milan. Giustificazioni ne ha molte, ma è chiaro che il tedesco debba migliorare su diversi fronti, a partire da alcune ammonizioni gratuite per proteste o falli inutili in zone di campo non pericolose e a risultato già acquisito. E poi la sofferenza e gli errori nel derby contro l’Inter e domenica sera durante Milan-Juventus, con un’espulsione tanto giusta quanto ingenua e che ha inevitabilmente condizionato la partita in negativo per i rossoneri.
Precedenti
Non è certo il caso di fare drammi, ci mancherebbe altro, così come è opportuno che Pioli faccia attenzione agli errori commessi da Thiaw che in alcune circostanze sembra perdersi in un bicchier d’acqua. E il pensiero va a Gleison Bremer che ai suoi inizi nel Torino peccava di distrazioni ed eccedeva in sicurezza, poi il lavoro mentale di Juric ha trasformato il brasiliano in uno dei difensori migliori della serie A che, in fondo, è l’obiettivo anche di Thiaw. La stoffa c’è, l’età è dalla sua parte, la speranza è che il percorso di crescita proceda più spedito che mai.
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