Analisi
Milan-Newcastle: il pari non serve, le risposte sì
Quella di San Siro contro il Newcastle era oggettivamente la partita sulla carta più abbordabile per il Milan, capitato in un girone tosto con lo spauracchio Paris Saint Germain ed un avversario tutt’altro che semplice come il Borussia Dortmund. E’ andata un po’ peggio del previsto, perché lo 0-0 finale consegna alla squadra di Pioli un punto che sa tanto di mezza sconfitta e che costringe i rossoneri a fare punti nelle altre gare anche se, ovviamente, la qualificazione è ancora ampiamente alla portata di Giroud e compagni, apparsi nettamente migliori di quelli visti, anzi, non visti sabato pomeriggio contro l’Inter.
Scossa
E’ stato un altro Milan, senza dubbio, anche perché oggettivamente fare peggio del derby era impossibile. I rossoneri sono sembrati più attenti in difesa e più aggressivi in fase di possesso palla, facendosi scivolare rapidamente addosso le scorie dell’1-5 di campionato. Certo, in attacco la squadra di Pioli continua a mancare di cinismo: Giroud ha avuto pochissime occasioni, Pulisic nessuna, Chukwueze è sembrato ancora fumoso e Leao era in una delle sue serate abuliche, culminata con il delirante tentativo di far gol di tacco quando bastava caricare il destro e far finire in porta pallone e portiere.
Ripresa
In molti si aspettavano una prestazione peggiore dopo la scoppola nel derby, invece il Milan ha giocato con piglio e determinazione, ci ha messo grinta ed impegno, anche se ha pagato il solito dazio agli infortuni (sarà sempre solo sfortuna?) ed un eccesso di leziosità che è costato la vittoria. Di questo passo, però, i risultati torneranno ad arrivare ed il Milan di coppa sembra sempre diverso da quello di campionato. Occorre, però, buttarla dentro, di più e soprattutto quando il risultato è in bilico.
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