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Analisi

Milan: tutte le soluzioni di Pioli per l’attacco

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L’attacco del Milan ha cambiato volto coi nuovi arrivi e le partenze di qualche vecchio elemento (Ibrahimovic e Rebic) ed ora tocca a Stefano Pioli organizzarlo per accumulare quei gol che l’anno scorso sono mancati per tenere testa al Napoli nei momenti difficili della stagione. Detto che manca ancora un vero e proprio vice di Olivier Giroud (Okafor può fare il centravanti ma con caratteristiche diverse) che va per i 38 anni, appare chiaro come la prima linea milanista abbia cambiato faccia rispetto all’anno passato, aumentando la tecnica e la velocità, nonché rinforzato i muscoli.

Calciatori

Le caratteristiche dei giocatori, tanto per cominciare, sono molto diverse: basti pensare a Christian Pulisic che potrebbe agire da trequartista centrale in un 4-2-3-1 e che è atleticamente più prestante di Brahim Diaz, tornato nel frattempo al Real Madrid. E poi Chukwueze che, rispetto a Messias (che è pure sul piede di partenza) e a Saelemeakers ha più rapidità, più estro, più assist e più gol nei piedi, assomigliando più a Leao che ai due sopra citati. Il problema, semmai, sarà avere due velocisti offensivi poco propensi a rientrare. E poi Okafor, un po’ ala, un po’ punta, pronto ad esplodere a Milano e a scuola da Giroud.

Tattica

Pioli, a questo punto, può scegliere fra l’ormai collaudato 4-2-3-1 che potrà contare su ali veloci e molto tecniche, un fantasista intelligente e dalle doti balistiche sopraffine come Pulisic e al solito Giroud, tutti sostenuti da un centrocampo forse con un briciolo in meno di qualità (in attesa del ritorno di Bennacer) ma molta più prestanza fisica, e lo stuzzicante 4-3-3 che, proprio grazie ad una mediana più muscolare, potrebbe facilmente sostenere tre attaccanti, con l’obiettivo di giocarsi il titolo con le rivali e ritrovare quel Milan che nella stagione scorsa si è ammirato (in campionato) solo a tratti.

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