Analisi
Abatantuono si dimette da tifoso del Milan. E’ l’unico a ragionare
Un tempo c’erano i milanisti non evoluti (oggi a quanto sembra evolutissimi nell’appoggiare ogni decisione societaria) mentre attualmente gli unici tifosi rossoneri in grado di salvare a parole il club e non piegarsi alle nefandezze della proprietà sembrano quelli come Diego Abatantuono, ovvero quelli in grado di non farsi ottenebrare il cervello dai colori e dalla fede, ma di ragionare, di provare a capire e a ribellarsi ad un andamento che, presto o tardi, riporterà il Milan nella mediocrità di metà anni duemiladieci. Che piaccia o no, la realtà è questa: con questa società i rossoneri non vinceranno più.
Strategia
L’allontanamento di Paolo Maldini, del resto, si fa ogni giorno più chiaro: da Milanello viene cacciato chiunque abbia come ambizione quella di lasciare il Milan ad alti livelli o, meglio ancora, accrescerne le potenzialità sportive; in buona sostanza, lottare per vincere. Al gruppo RedBird, invece, ciò che avviene in campo non interessa, se per la Juventus vincere è l’unica cosa che conta, per il Milan attuale conta solo far soldi, che sia con la costruzione del nuovo stadio (campa cavallo) o con la cessione dei pezzi pregiati dell’organico, non ha importanza.
Resistenza
I ribelli, dicevamo, sono quelli che non rinnovano gli abbonamenti, che non sperano che arrivi tizio per rimpiazzare Tonali, Caio per far rifiatare Giroud, Sempronio più bravo di Messias e Saelemaekers. E’ arrivato Loftus-Cheek (già bloccato da Maldini), arriveranno giovanotti stranieri di belle speranze, non certo Milinkovic-Savic, non certo un centravanti importante. E allora, quelli come Diego Abatantuono non ci stanno, a loro non basta più tifare per amore, sono stufi di essere presi per i fondelli da chi a parole promette un Milan competitivo e nei fatti lascia comprare i migliori alle rivali.
Speranze
I rossoneri faticheranno a raggiungere il quarto posto in campionato e a superare il girone di qualificazione in Coppa dei Campioni dove, peraltro, partono in terza fascia e rischiano un gruppo di ferro. Maldini chiedeva uno sforzo per quel salto di qualità che con questa proprietà non arriverà mai, perché un Tonali maturo e pronto per caricarsi la squadra sulle spalle viene ceduto per 80 milioni a cui non si può dire di no (si può, invece, basta dire no) e al suo posto arriveranno tanti altri Tonali versione 2020. Così non si cresce, anzi, se le altre squadre miglioreranno, il Milan cadrà ancora più indietro.
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