Il Milan è fra le prime 4, ora via alla restaurazione

Non è stato il campionato che a Milanello avevano immaginato, anzi, l’uscita dalla lotta scudetto in pieno inverno è risultata assai deludente, così come quel mese di gennaio tanto assurdo quanto determinante. In mezzo, un percorso eccellente in Coppa dei Campioni, terminato solo in semifinale, e l’aritmetica certezza di essere nella stessa competizione anche l’anno prossimo, ottenuta nella trasferta di Torino contro la Juventus che ha regalato ai rossoneri l’obiettivo minimo di inizio stagione, la pedana da cui non cadere nell’anonimato, le risorse economiche sufficienti per programmare una buona campagna acquisti.

Progetto

Serviva terribilmente quel quarto posto certificato allo Juventus Stadium e che pur non regalando trofei, consente alla dirigenza milanista di avere un gruzzoletto a disposizione nel prossimo calciomercato. Anche perché stavolta in estate il Milan non potrà fallire: gli acquisti di 10 mesi fa non hanno aiutato Pioli e adesso Maldini e Massara dovranno mettere mano alla loro capacità di scovare talenti ed occasioni, sia in Italia che all’estero, ricalcando ovviamente più il mercato dell’estate 2021 che quello di un anno più tardi quando da Origi a De Ketelaere, passando per Dest e arrivando ad Adli, nessuno si è distinto.

Obiettivi

Al Milan manca un secondo portiere (già individuato nell’atalantino Sportiello), una riserva seria di Theo Hernandez che non sia il timido Ballo-Touré o l’inutile Dest, un centrocampista maestoso fisicamente che possa agire sia da mediano che da trequartista, un attaccante di fascia destra che abbia più talento e gol di Messias e Saelemaekers, un centravanti di sostanza che possa far rifiatare Giroud che la prossima stagione farà 38 anni, garantendo quei gol che non hanno segnato né Origi, né Rebic e né Ibrahimovic che, in pratica, non c’è mai stato. Serviva il quarto posto, è arrivato, ora la palla passa altrove.