Analisi
Maldini lancia segnali, la proprietà li coglierà?
Paolo Maldini ha sempre parlato poco, prima da calciatore e adesso da dirigente, e quasi mai ha usato a vanvera le sue parole. Così è stato anche a ridosso del derby di coppa fra Inter e Milan che ha spedito i nerazzurri in finale e i rossoneri a fare i conti con una stagione difficile che rischia di terminare con un nulla di fatto. L’ex capitano ha parlato chiaramente non solo dell’annata milanista, ma anche della prossima campagna acquisti che in estate dovrà affrontare con Frederic Massara, nonché degli obiettivi del Milan 2023-24, l’anno del riscatto a Milanello.
Richiesta
“Non siamo ancora allo stesso livello delle grandi d’Europa e per gestire due competizioni“, ha detto Maldini senza peli sulla lingua, per poi proseguire così: “Dobbiamo investire, la proprietà lo sa“. Chiaro e diretto, come a dire che né lui e né Pioli possono continuare a fare le nozze coi fichi secchi, affrontando una stagione intera con un solo centravanti (peraltro di 37 anni) che se gioca troppo si stanca ma che quando si riposa lascia la squadra senza peso e senza gol. Una richiesta tutt’altro che velata quella di Maldini agli americani: investite o il livello del Milan scenderà.
Risposte
Le indicazioni della proprietà, comunque, sono chiare: nessuna follia sul mercato, prediligere calciatori giovani di prospettive a più maturi e già pronti, come lo stesso Maldini ha confermato spiegando perché la scorsa estate a Milanello è arrivato De Ketelaere e non Dybala. Il direttore dell’area tecnica, però, non contesta la filosofia societaria, bensì le urgenze a cui i patron rossoneri non hanno mai risposto, come un extra budget a gennaio per acquistare una punta di scorta o quell’attaccante laterale di destra che alzasse la qualità della squadra. Il progetto del Milan esiste, ma serve un altro sforzo.
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