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Il Milan si spegne: quarto derby consecutivo senza segnare e ciao Champions

La squadra di Pioli non riesce più a far gol ed esce meritatamente dalla Champions League. Diaz si divora un gol dopo 10 minuti e il sogno della rimonta si spegne così.


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MAIGNAN – Sbalordisce la semplicità con cui neutralizza un’occasione di Barella che spara a colpo sicuro. Poi l’arbitro annulla la giocata per un fuorigioco precedente, ma il capolavoro di Maignan resta. Il miracolo di Magic Mike arriva puntuale al 39’ su una spizzata di testa di Dzeko a cui l’Aquila si oppone con una classe e una reattività infinita. Incassa il gol sul primo palo, a macchiare l’ennesima prestazione sontuosa. È lui l’ultimo baluardo di un Milan allo sbando. 7 

CALABRIA – Dalle sue parti Di Marco è un bel problema da risolvere. Calabria lo tratta con le cattive, ma è troppo spesso impreciso anche negli appoggi più semplici. 5 

THIAW– Fa un gran lavoro di contenimento su Dzeko, attento e concentrato. Deve anche sacrificarsi al 56’ per fermare una ripartenza nerazzurra: giallo inevitabile. Si ferma a mezz’ora dalla fine ed è costretto a uscire. 6
dal 63’ KALULU – Entra e il Milan prende gol. Sarà un caso? Purtroppo no, perchè è proprio Pierino a perdersi Lautaro in area che inchioda il Milan all’eliminazione. Stagione da dimenticare per il gioiello dell’anno scorso. 4

TOMORI – Ingaggia un duello rusticano con Lautaro, soffre l’intraprendenza dell’argentino ma non gliela dà mai vinta. Quando poi entra Lukaku, è sempre Fik a occuparsene e lo fa con relativa serenità. È Tomori però a tenere in gioco Lautaro, mentre Kalulu chiedeva il fuorigioco, nell’occasione del vantaggio nerazzurro. 6

HERNANDEZ – Sembra finalmente carico e dopo nemmeno 5 minuti tenta una conclusione incredibile da 40 metri che quasi inganna Onana. Quando si tratta di difendere però soffre la velocità e la fisicità di Dumfries che lo salta in più di un’occasione. Inoltre la sua presenza offensiva risulta pressochè nulla. 4,5

TONALI – È lui il protagonista dell’azione travolgente al 10’ sulla sinistra con cross radente a rimorchio per Diaz che scalpella l’opera d’arte di Sandrino. È la cosa migliore in serata del centrocampista bresciano che mostra evidenti segni di stanchezza e infila errori in serie. 5,5

KRUNIC – Fa un gran lavoro in mezzo al campo per contrastare le ripartenze nerazzurre, però poi quando si tratta di impostare, valore aggiunto pochino. Rischia di azzoppare Calhanoglu con un intervento assassino a 10 minuti dalla fine. Giallo inevitabile. 5

MESSIAS – Il Milan attacca quasi sempre dalla sua parte, Junior si impegna ma il livello qualitativo è quello, c’è poco da aspettarsi opere d’arte. E infatti dal suo piede piovono piccioni viaggiatori in area destinati a nessuno. 4,5
dal 76’ SAELEMAEKERS – s.v.

DIAZ – Si divora un gol clamoroso al 10’, mancando l’opportunità di rilanciare le ambizioni rossonere. Una pecca che segna inesorabilmente questa semifinale di Champions League. Soverchiato dall’imponente fisicità degli avversari, sembra un bambino dell’asilo alle prese con una partita dei grandi. Improponibile a certi livelli. 4
dal 76’ ORIGI –
s.v.

LEAO – Si fa scippare un pallone da Dumfries dopo 6 minuti, poi entra in un lungo letargo durante il quale Pioli prova a scuoterlo. Rafa si desta all’improvviso al 37’, supera Darmian e si presenta solo davanti a Onana con una conclusione che sibila di un soffio a lato. Al 69’ Calabria lo pesca solo in area, ma il portoghese tenta un’improbabile torre per Messias anzichè stoppare e concludere a rete. Decisamente insufficiente, ha l’attenuante di giocare con il freno a mano tirato dopo l’infortunio muscolare di 10 giorni fa. 5

GIROUD – Svetta di testa sulle mani protese di Onana e rimette un pallone interessante in area al 9’, ma nessuno dei suoi compagni ne approfitta. Soffre la prepotenza fisica di Acerbi che svetta sempre e comunque sul francese, in grossa difficoltà anche nelle sponde, quasi mai precise e puntuali per i compagni. 4,5

PIOLI – Impressionante la cattiveria con cui i nerazzurri aggrediscono i rossoneri appena entrano in possesso di palla. Una cattiveria che invece il Milan sembra aver smarrito. La differenza tecnica tra le due rose è innegabile, i ragazzi di Pioli dovrebbero compensare con garra e pressing. E invece nulla. La sensazione è che il Milan oggi avrebbe potuto giocare 3 giorni e 3 notti senza riuscire a segnare. Un segnale preoccupante già percepito nitidamente guardando le ultime prestazioni dei rossoneri. Urge a questo punto una bella riflessione tra Casa Milan e Milanello per non ripetere gli errori in serie commessi quest’anno. 4,5

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