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Analisi

Ha ragione Pioli: il suo Milan è nato in Portogallo

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Il Milan è in semifinale di Coppa dei Campioni 16 anni dopo l’ultima volta e a 20 da quell’euroderby contro l’Inter che spedì i rossoneri a Manchester a battere la Juventus ai calci di rigore e che anche stavolta si ripeterà, generando ansia, tensione e palpitazioni in tutta la città. E chi se lo sarebbe mai aspettato dopo che da ormai diversi anni tutte le dirigenze milaniste continuavano a sostenere che per tornare protagonisti in Europa ci sarebbe voluto tanto tempo, dal momento che altri club del continente potevano fare il bello e il cattivo tempo grazie alle enormi potenzialità economiche.

Albori

E invece, il Milan è lì, pronto a giocarsi l’accesso alla finale come ai vecchi tempi. E pensare, come ha ricordato Stefano Pioli dopo la gara col Napoli, che tutto nacque la sera del 1 ottobre 2020 quando i rossoneri giocarono a Vila do Conde in Portogallo lo spareggio per accedere in Coppa Uefa contro i mezzi sconosciuti del Rio Ave. Sembra passato un secolo, sono passati meno di 3 anni: c’era il Covid e si giocava senza pubblico, pioveva a dirotto, Leao aveva i capelli di Osimhen, c’erano ancora Donnarumma, Kessie e Calhanoglu.

Nascita

Proprio il turco mandò la partita ai rigori acciuffando il 2-2 all’ultimo secondo dei supplementari dopo che il Milan rischiava clamorosamente di uscire prima ancora di cominciare la competizione vera e propria. Senza quel successo ai rigori, sofferto, lungo ben 12 serie dal dischetto, probabilmente quella squadra avrebbe perso tante sicurezze, si sarebbe sentita debole, incapace perfino di battere una formazione dell’entroterra portoghese con uno stadio senza curve. Certo, quella partita non fu un granché, ma permise a Pioli di lavorare tranquillo, di non fare i conti col primo fallimento.

Crescita

Da lì, il Milan è maturato, ha condotto la prima parte del campionato 2020-21 in testa alla classifica facendo sognare i tifosi dopo tanti anni di stenti. Poi è calato alla distanza, l’Inter di Conte era probabilmente di un’altra categoria e il derby vinto dai nerazzurri per 3-0 a febbraio 2021 spiana loro la strada dello scudetto. Ma poco importa, perché Pioli ha nel frattempo costruito un altro Milan, giovane ma convinto, più povero del passato ma ambizioso; il resto è storia: secondo posto quella stagione, scudetto l’anno dopo ed ora la magia di coppa e quella finale lì ad un passo.

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