Analisi
Pioli reinventa ancora la difesa del Milan
Non c’è pace per il Milan 2022-23, un’annata che si sta rivelando più anomala e complicata del previsto dopo lo scudetto della scorsa stagione e la sensazione che la compagine rossonera avesse finalmente rinverdito i fasti di un tempo. Dopo un buon avvio, infatti, i campioni d’Italia in carica sono incappati in un gennaio tremebondo con sconfitte in serie ed una valanga di reti subìte; Pioli, allora, ha messo mano alla squadra, ha optato per la difesa a 3, ottenendo diversi successi consecutivi, fra cui il passaggio del turno in Coppa dei Campioni contro il Tottenham che è valso l’accesso ai quarti di finale.
Cambio tattico
La situazione, però, è cambiata per poco e nelle ultime settimane il Milan è tornato a subire gol regolarmente, per la precisione 6 nelle ultime 3 partite che sono pure valsi 2 sconfitte (a Firenze e a Udine) ed un insulso pareggio casalingo contro la Salernitana. La toppa, dunque, ha solo momentaneamente coperto un buco che rischia ora di aprirsi ulteriormente, squarciando un telo che nel mese di aprile si giocherà un’intera stagione con in ballo il quarto posto in campionato (trasferte di Napoli e Roma in primo piano) e la doppia sfida contro il Napoli in Europa. Ritorno alla difesa a 4, dunque, per Pioli e i suoi.
Cambio obbligato
Una modifica dettata dalla naturale vocazione dei rossoneri nel giocare in un certo modo, ma anche dall’infortunio al polpaccio rimediato da Kalulu con l’Under 21 francese durante la sosta. Il difensore transalpino non sarà certamente in campo al San Paolo in campionato e punta ad un recupero per giocare nel medesimo stadio in coppa. Nel frattempo, Pioli è deciso a riproporre il canonico 4-2-3-1 che ha portato il Milan a conquistare lo scudetto, affiancando Thiaw a Tomori al centro e riproponendo Calabria e Theo Hernandez sulle corsie laterali. Modifiche necessarie per salvare una stagione complicata.
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