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Analisi

Campionato e coppa: gli ostacoli tra il Milan e il primato

Un calendario non semplice e che Stefano Pioli vorrebbe (o avrebbe voluto) affrontare con la rosa al completo, anche per alternare, ruotare e far riposare i suoi calciatori.

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Stefano Pioli (Agenzia Fotogramma)

Nonostante la batosta incassata mercoledì sera a Londra, il Milan è pienamente in corsa per la qualificazione agli ottavi di finale della Coppa dei Campioni, nonché per il primo posto in un girone forse più equilibrato di quanto si pensasse in estate. Parallelamente alla coppa c’è, ovviamente, pure il campionato, altra manifestazione in cui i rossoneri vogliono primeggiare dopo lo scudetto vinto l’anno scorso ed un organico di tutto rispetto. Ma per chiudere l’anno solare al comando delle due classifiche, la squadra di Pioli dovrà superare ostacoli tutt’altro che semplici da qui alla metà di novembre.

Insidie

C’è poco da girarci intorno: molte speranze di passare il turno in coppa, il Milan le ripone nella sfida di martedì quando a San Siro arriverà il Chelsea, solamente tre giorni dopo la supersfida che allo stadio milanese opporrà i campioni d’Italia alla Juventus. Tre partitissime in 6 giorni, dunque, ma attenzione anche alla vigilia dell’importantissima gara che i rossoneri giocheranno in casa contro il Salisburgo e che potrebbe decidere le sorti del girone, in programma mercoledì 2 novembre; la domenica precedente, infatti, il Milan sarà ospite del Torino, trasferta che un anno fa si rivelò durissima.

Soluzioni

Un calendario non semplice e che Stefano Pioli vorrebbe (o avrebbe voluto) affrontare con la rosa al completo, anche per alternare, ruotare e far riposare i suoi calciatori. Speranza vana, come è noto, perché un’altra volta il tecnico milanista fa la conta di assenti, infortunati e debilitati, col risultato che gente come Giroud, Rebic e Leao dovranno giocare praticamente sempre, perché in attacco le alternative sono ridotte all’osso, così come le fasce laterali dove Calabria e Florenzi sono fermi e Theo Hernandez sta rientrando ora. Pioli ha già vinto uno scudetto costellato da infortuni, ma non si può pretendere che in ogni stagione ripeta l’impresa di far di continuo le nozze coi fichi secchi.

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