Entra in contatto con noi

Analisi

Contro l’Inter un Milan sontuoso, ora l’ultima messa a punto per la perfezione

Pubblicato

il

Negli occhi di chi ha visto il derby milanese di sabato pomeriggio c’è ancora l’immagine di un Milan sublime, di una squadra che ha subìto un gol evitabile ma se n’è allegramente infischiata, schiacciando l’Inter da quel momento e per almeno una bella oretta di gioco. I nerazzurri di Simone Inzaghi si sono visti arrivare gli avversari da tutte le parte, ci hanno messo qualche toppa, ma alla fine hanno dovuto cedere, incassando tre gol che sarebbero anche potuti essere di più. Un Milan così è troppo, per l’Inter e per tutti, una squadra forte mentalmente, fisicamente e tecnicamente.

Dominio

Del resto, chi altri in serie A può vantare un portiere come Maignan che para tutto e lo fa con una semplicità irriverente, dalle uscite alte sui calci d’angolo (uno dei punti di forza dell’Inter, peraltro), al colpo di reni che ha ricacciato in gola l’urlo di Calhanoglu e dei suoi tifosi. E che dire di un Leao letteralmente straripante? Al portoghese, in giornate come quella di sabato, non manca nulla per sedersi di diritto nell’Olimpo dei fuoriclasse, così come Tonali e Bennacer, signori del centrocampo, per non parlare di Giroud che sarà pure vecchio e non segnerà 20 gol a stagione, ma c’è quando i gol pesano.

Miglioramenti

Questo Milan appare davvero la favorita numero uno per la vittoria dello scudetto, anche se qualcosa Pioli deve ancora limare: in primis, i gol subiti. Il calcio sarà pure cambiato e si sarà evoluto, eppure in Italia (salvo rarissime eccezioni), il campionato lo vince la squadra che fa registrare la miglior difesa, o al massimo la seconda. In 5 giornate, invece, i campioni d’Italia hanno messo a referto ben 5 gol al passivo, una media da abbassare al più presto. E poi la continuità: troppo ampio il divario fra il Milan ammirato con l’Inter e la scialba versione che stancamente si trascinava per il campo a Reggio Emilia.

Mentalità

Turnover a parte, infatti, la sensazione è che i rossoneri affrontino le grande partite con la testa e il carattere necessari per vincerle, mentre nelle altre gare tirino il freno a mano, convinti che tanto prima o poi la qualità faccia la differenza. E’ accaduto contro l’Udinese quando ci sono voluti due gol subìti per risvegliare la formazione milanista ed è accaduto a Bergamo; non a caso, il Milan è la squadra che in serie A ha vinto più scontri diretti di tutti negli ultimi due anni. Con un piccolo sforzo, però, gli uomini di Pioli potrebbero giocare così anche le altre partite e allora sarebbero veramente guai grossi. Per gli altri.

Clicca per commentare

Devi essere loggato per postare un commento Accedi

Lascia un commento