Analisi
Le parole di Maldini possono non essere negative per il Milan
Il mancato rinnovo di contratto dell’ex capitano e del suo fido collaboratore Frederic Massara non è piaciuto ad un Paolo Maldini assai duro con la proprietà rossonera
L’intervista rilasciata da Paolo Maldini alla Gazzetta dello Sport ha avuto l’effetto di un petardo scoppiato in chiesa ed ha agitato il popolo milanista, ancora ebbro di felicità dopo lo scudetto conquistato neanche una settimana prima dalla squadra di Pioli. Il mancato rinnovo di contratto dell’ex capitano e del suo fido collaboratore Frederic Massara non è piaciuto ad un Maldini assai duro con la proprietà rossonera che ancora non ha convocato i due dirigenti per discutere del prolungamento di un accordo che in pochi anni ha riportato il Milan sul tetto d’Italia.
Paure
In molti hanno letto nelle parole di Maldini una sorta di campanello d’allarme o comunque di delusione e mancanza di fiducia nei confronti del club, ma soprattutto la paura che la proprietà, nonostante lo scudetto, non abbia la volontà di crescere, migliorare e quindi provare ad aprire quel ciclo che proprio l’ex capitano milanista ritiene possibile con due o tre acquisti di livello. Aprire un ciclo o vivacchiare, questo il bivio che Maldini ha posto al Milan dall’alto della sua esperienza sul campo e di quella accumulata in questi primi anni da dirigente.
Motivazioni
Eppure, l’intervista del direttore tecnico potrebbe avere anche un altro significato, ovvero quello di spronare la nuova proprietà a muoversi in tempo per rinforzare l’organico di Pioli ed acquisire immediatamente quella mentalità che in soli due anni ha riportato il Milan dall’oblio del centro classifica allo scudetto. L’avventura del fondo Elliott alla guida dei rossoneri è infatti ormai ai titoli di coda ed il gruppo RedBird a un passo dall’acquisto del club, con conseguente convocazione di Maldini e Massara per rinnovare il contratto dei due dirigenti ed impostare rapidamente le strategie per la campagna acquisti estiva.
Impostazioni
Che fra Maldini e Gazidis non ci sia mai stato un rapporto idilliaco, inoltre, non lo scopriamo certo adesso. L’amministratore delegato rossonero era pronto a sollevare l’ex capitano dall’incarico per lasciar spazio a Rangnick che, al contrario, Maldini non voleva. Alla fine, Gazidis fu lungimirante ed umile, tornando sui propri passi e confermando dirigenza ed allenatore, coi risultati che tutti hanno visto. Ma è chiaro che, rispetto per il lavoro a parte, fra i due non ci sia mai stata enorme empatia. Ma il Milan adesso si prepara ad un nuovo corso, la conferma di Maldini e Massara appare scontata e le parole dell’ex capitano possono risuonare ora come la prima riga del nuovo capitolo.
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