Analisi
Perché il Milan è più unito di Napoli e Inter
Sarà un finale di campionato avvincente, questo è sicuro. Milan, Napoli ed Inter (e, sotto sotto, anche la Juventus che è distante 7 punti dalla vetta) si stanno giocando uno scudetto che non sembra ancora avere un padrone assoluto, anche se l’ultima strattonata dei rossoneri non ha lasciato indifferente né la concorrenza e né gli addetti ai lavori, ora unanimemente convinti che la squadra di Pioli possa recitare fino alla fine un ruolo da protagonista. Da qui a parlare di fuga, ovviamente, ce ne passa, e la sensazione è che anche il minimo dettaglio possa far la differenza da adesso al 22 maggio.
Gruppo
Ciò che a Milanello fa ben sperare, però, è che i rossoneri appaiono di gran lunga l’organico più unito, compatto e coeso, rispetto ad un’Inter spesso nervosa e deconcentrata, e ad un Napoli troppo preda di sbalzi di umore che influiscono inevitabilmente sui risultati a corrente alternata degli uomini di Spalletti. Il Milan, invece, sembra una famiglia in cui nessuno litiga, in cui chi resta indietro viene aspettato ed accompagnato da chi sta un passo avanti e in cui l’unico vero traguardo è quello collettivo a scapito degli obiettivi singoli. Una mentalità che potrebbe risultare decisiva nella volata tricolore.
Unità
Il Milan, del resto, è l’unica delle prime 4 squadre della serie A a non aver cambiato allenatore la scorsa estate, lasciando pressoché inalterato il blocco calciatori dell’anno scorso, al contrario del Napoli che ha sostituito Gattuso con Spalletti dopo il quarto posto perduto all’ultima giornata, e dell’Inter che, oltre al tecnico, ha visto andar via anche tre pezzi da novanta come Hakimi, Eriksen e Lukaku. Piccoli particolari che all’apparenza potrebbero risultare insignificanti, ma che nell’economia di un campionato tirato e combattuto come questo, alla lunga potrebbero avere un peso enorme.
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