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Analisi

Milan: ora non usare solo la rabbia

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E’ dura da digerire una sconfitta come quella contro lo Spezia, una squadra così mediocre da avere già 22 punti a conferma ancora una volta di come la riduzione della serie A dalle attuali 20 (20!) squadre a 18 sia una necessità impellente, sempre che Dio Televisione sia d’accordo. Ma tant’è, il campionato è di basso profilo, gli arbitri non ne parliamo e pure il Milan ci mette del suo, non chiudendo partite sulla carta abbordabili e continuando a commettere gli stessi errori da inizio stagione a questa parte e che stanno costando tanti, troppi punti alla compagine rossonera, distante 2 e forse 5 punti dalla vetta.

Rabbia

L’inseguimento all’Inter capolista si complica, ovviamente, ma non tutto è perduto, anzi, ci sono ancora 16 giornate (scontro diretto compreso) per rientrare in carreggiata coi nerazzurri. Ora, però, il calendario è tosto per il Milan che se la vedrà domenica sera con la Juventus e poi, per l’appunto, contro l’Inter nel derby che si disputerà ad inizio febbraio dopo l’immotivata sosta del campionato. E’ chiaro che il sentimento primario dei rossoneri sia ora la rabbia e la voglia di spaccare il mondo contro Juve e Inter, come indirettamente ha detto anche Pioli: “Queste due partite capitano al momento giusto“.

Lucidità

E’ vero, però, che un approccio rabbioso, cattivo potrebbe aiutare il Milan ad accendersi, ma anche esporlo a rischi tattici e, soprattutto, caratteriali. Alla prima decisione arbitrale dubbia, ad esempio, potrebbe esplodere tutta l’ira sopita parzialmente dopo i fattacci con lo Spezia, pregiudicando così una o forse entrambe le gare. Pensiamo, ad esempio, al diffidato Theo Hernandez che con la sua indole rischia quel cartellino giallo che gli potrebbe far saltare la sfida con l’Inter. Servirà tutto il carattere di Pioli per trasformare la rabbia in voglia di riscossa per non perdere quel treno che oggi come oggi sta correndo un po’ troppo veloce per i rossoneri.

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