Milan: il rinnovo di Ibrahimovic tra sicurezza e rischio di stasi

Zlatan Ibrahimovic vive di adrenalina. Lo dice lui stesso, ne parla in continuazione nella sua ultima autobiografia, ne fa una ragione di vita, il motivo per il quale a quarant’anni suonati continua a sudare, sbuffare e lottare in un campionato competitivo come la serie A e in una squadra di prima fascia come il Milan. Lo svedese, tornato in rossonero giusto due anni fa, ha cambiato la mentalità di uno spogliatoio in crisi di identità e senza esperienza, portandolo a crescere a livello di testa e carattere, doti che hanno permesso alla compagine milanista di tornare in Coppa dei Campioni dopo 8 anni.

Rinnovo

E Ibrahimovic non intende fermarsi, anzi, rilancia: per il fuoriclasse scandinavo è pronto già un colloquio col Milan per allungare di un altro anno il suo contratto che scadrà il prossimo 30 giugno. Il centravanti ha convinto a tal punto società e dirigenza che ormai il suo rinnovo appare più una formalità che una vera e propria trattativa, e l’impressione è che Ibrahimovic farà ancora parte dell’organico milanista nella stagione 2022-23 quando di anni ne avrà 41 e al termine dell’annata sarà ormai ad un passo dai 42.

Riflessioni

Il rinnovo di Zlatan Ibrahimovic si snoda però tra la certezza del suo carisma e delle sue abilità nel risolvere alcune gare da solo, e il rischio che il gioco della squadra di Pioli si fossilizzi solo sulla sua presenza, penalizzando una manovra che coi vari Rebic, Leao e Brahim Diaz è rapida e guizzante, mentre con lo svedese rallenta e si fonda quasi esclusivamente sulla staticità del centravanti. L’acquisto di una nuova prima punta deve così diventare la priorità del Milan in estate, perché ben venga la permanenza di Ibrahimovic, ma a Milanello c’è la necessità di programmare per tempo il futuro, usufruendo ancora delle invenzioni dello svedese che però, purtroppo, non sarà eterno.