Analisi
Pioli con l’ansia attaccanti
E’ ora l’attacco il reparto più falcidiato per il tecnico rossonero, perché al già infortunato Rebic si è aggiunto pure Olivier Giroud
MILANO – Il Milan tornato da Madrid ha incamerato una vittoria fondamentale per la classifica del girone di Coppa Campioni ed importantissima sotto l’aspetto del morale, anche in vista del campionato dove i rossoneri hanno tutte le intenzioni di lottare fino alla fine per lo scudetto. Eppure, dalla trasferta spagnola Stefano Pioli è rientrato pure con la solita ed immancabile dose di sfortuna, come la nuvola da impiegato che tormentava Fantozzi e i suoi colleghi, ovvero quegli infortuni che non riescono proprio a lasciare in pace la compagine milanista.
Emergenza
E’ ora l’attacco il reparto più falcidiato per il tecnico rossonero, perché al già infortunato Rebic (che non tornerà prima di un mesetto e dunque presumibilmente solo nel 2022) si è aggiunto pure Olivier Giroud, costretto a lasciare il campo di Madrid a causa di un problema al flessore della coscia sinistra che potrebbe tenerlo ai box per un periodo non inferiore alle tre settimane. Una tegola che costringe Pioli a fare i conti con una prima linea che al momento può contare sul solo Ibrahimovic come perno e punto di riferimento in vista dei prossimi impegni di campionato e della sfida col Liverpool.
Rebus
Lo svedese è dunque chiamato agli straordinari, seppur con 40 primavere sul groppone che gli imporrebbero una certa parsimonia nella gestione del suo fisico. E invece Ibrahimovic sarà obbligato a giocare sempre, a meno che Pioli non scelga di cambiare modulo o impostazione tattica (ad esempio con Leao centravanti), oppure di dar fiducia (anche a partita in corso) a quel Pellegri che finora si è rivelato un oggetto misterioso, utilizzato in appena qualche manciata di minuti contro Venezia e Spezia. Difficile che l’allenatore milanista rinunci a Ibrahimovic, ma ancora più complicato sarebbe perdere il fuoriclasse scandinavo in un momento in cui la spia d’emergenza in attacco lampeggia furiosamente.
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