Analisi
Gli infortuni non fermano Pioli, l’attacco del Milan è cambiato così
MILANO – Nonostante una campagna acquisti estiva più massiccia degli anni scorsi, il Milan di inizio stagione ha dovuto fare di nuovo i conti con la tegola degli infortuni che hanno azzoppato la rosa di Pioli in un solo mese di annata. Bakayoko e Krunic ko a centrocampo, Kjaer e Calabria a mezzo servizio in difesa, Florenzi (tuttofare in ogni zona del campo) operato al ginocchio, perfino il terzo portiere Plizzari è finito in infermeria e non tornerà disponibile fino all’inizio del 2022. E poi le punte: Ibrahimovic alle prese con gli acciacchi dell’età e Giroud ai box per Covid prima e mal di schiena poi.
Soluzioni
Pioli poteva disperarsi o quantomeno rammaricarsi per tali guai, invece ha saputo stravolgere il suo attacco senza però rivoluzionare l’atteggiamento della squadra e il modulo. Al posto del centravanti classico, il tecnico rossonero non ha adottato l’alternanza dell’anno scorso fra Leao e Rebic, entrambi più bravi da esterni che da prime punte; Pioli ha scelto il croato, lo ha schierato da numero 9 pur senza fargli fare movimenti da boa, permettendogli di svariare lungo l’intero fronte d’attacco e imparando a duettare col portoghese che, da punta esterna, ha imparato pure a far gol con regolarità.
Attacco atomico
Rebic fa il centravanti molto meglio di come ha provato a farlo la scorsa stagione, Leao si sbatte come mai prima d’ora, inoltre Brahim Diaz è assai più trequartista di Calhanoglu, è al centro del gioco, segna più del turco e ha i guizzi del vero numero 10. Saelemaekers, poi, non è più solo il mediano prestato all’attacco, è ormai un esterno a tutti gli effetti, coinvolto, tatticamente saggio e capace di assistere i compagni con passaggi spesso decisivi, come quello per Theo Hernandez contro il Venezia. Sono mancati Ibrahimovic e Giroud, ma l’attacco del Milan è stato devastante ugualmente.
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