Sampdoria-Milan: gli appunti di Pioli

MILANO – Il Milan torna da Genova con i primi 3 punti del campionato al termine di una gara in cui ha dapprima dominato, ha fallito più volte il colpo del ko e alla fine ha sofferto le pene dell’inferno con la Sampdoria che ha iniziato a creare pericoli alla porta di Maignan. Una vittoria che allunga la striscia di trionfi in trasferta per i rossoneri e permette loro di partire col piede giusto in un campionato che li attende al varco dopo la strabiliante annata scorsa, chiusa con un secondo posto che nessuno a Milanello vuol far passare come casuale, bensì come l’inizio di un percorso ben preciso.

Note liete

Fra i migliori della partita di Marassi c’è sicuramente il portiere: Maignan è apparso sicuro, determinato, rapido nelle uscite e negli interventi bassi, seppur metà delle conclusioni della Sampdoria siano arrivate in fuorigioco. L’impressione è che l’estremo difensore francese sarà uno dei punti di riferimento del nuovo Milan, come Brahim Diaz, mattatore della serata e capace di prendersi la trequarti sulle spalle, con quella maglia numero 10 che sembra calzargli a pennello. Menzione di merito anche per Krunic e Tonali, bravissimi a reggere il centrocampo, orfano di Kessie e Bennacer.

In ritardo

E’ sembrato, viceversa, opaco Theo Hernandez, svagato e mai pericoloso in proiezione offensiva, nonché costantemente ripreso e redarguito da Pioli, così come ancora in difficoltà appare Leao che pure qualche guizzo lo ha fatto vedere (bello il violento sinistro nel primo tempo, deviato da Audero), ma che non dà mai l’impressione di giocare una partita intera da fuoriclasse. Infine, ciò che può preoccupare Pioli è l’incapacità della sua squadra di chiudere le partite: dopo il gol di Brahim Diaz, i rossoneri avrebbero potuto siglare il 2-0 più volte ma hanno cincischiato lasciando la Sampdoria in corsa. In altre gare potrebbe non finire così.