Analisi
Milan: Hauge può partire. Ma sarebbe giusto?
MILANO – La stagione d’esordio in Italia di Jens Petter Hauge è stata condita, com’era del resto abbastanza prevedibile, da alti e bassi, segno che il ragazzo ha talento da vendere ma anche inesperienza e instabilità che ne causano l’inevitabile discontinuità. Due reti in campionato (a Napoli a novembre e con la Sampdoria ad aprile), 3 in Coppa Uefa, competizione dalla quale è stato peraltro escluso da Stefano Pioli nella seconda lista inviata a febbraio. Poche presenze, qualcuno sostiene che avrebbe dovuto giocare di più, qualcun altro sostiene l’allenatore rossonero che ha centellinato il minutaggio del norvegese.
Spazio
Impiegato poco, l’attaccante esterno scandinavo non ha potuto esprimere al meglio le proprie qualità, anche perché dopo la rete contro la Sampdoria del 3 aprile non è più sceso in campo, finendo con il collezionare appena 6 presenze nel 2021. In un Milan spesso rattoppato per via dei tanti infortuni, a volte si è compreso poco il mancato utilizzo di Hauge, anche se è difficile pensare ad un Pioli masochista che se avesse visto il norvegese in piena forma mentale e fisica non lo avrebbe mandato poi in campo. E cosa accadrà in vista della nuova stagione? Le voci di mercato parlano di riflessioni da parte dei rossoneri sul talento classe 1999, col club disposto addirittura a cederlo per incassare.
Ipotesi
Sul piatto ci sono 15 milioni di euro, cifra chiesta dal Milan per sedersi al tavolo delle trattative, col Wolfsburg interessato in Germania e l’Udinese possibilista nell’inserire il cartellino del norvegese nell’affare coi rossoneri per De Paul. Il Milan non ha messo Hauge nella lista delle cessioni, ma sta ragionando su un possibile sacrificio, sempre a patto che qualcuno si presenti con la somma chiesta dal club milanista, forse perché il norvegese non ha convinto pienamente, forse perché fra lui e qualche big la società preferisce privarsi dell’ex Bodo\Glimt che non è titolare e probabilmente non rappresenta un prototipo di calciatore ideale per Stefano Pioli.
Convenienza
Ma cedere Hauge sarebbe saggio? Le perplessità su un’eventuale partenza dell’attaccante esterno rossonero sono parecchie: tanto per cominciare l’età, quei 22 anni che ne fanno ancora un giocatore giovane e che potrebbe esplodere a breve. Poi, nella prossima stagione Hauge avrebbe un anno in più di esperienza in Italia, conoscerebbe meglio lingua, campionato, compagni ed ambiente, con la possibilità di rendersi molto più utile rispetto all’annata da poco conclusa, giocare con maggiore continuità ed entrare con costanza nella rotazione di Pioli.
Idee
Infine, il rimpiazzo: il norvegese è sì al momento una riserva, ma al suo posto il Milan dovrebbe reperire un altro calciatore giovane e talentuoso da far crescere, col rischio di non riuscirci e di avere in futuro un enorme rimpianto nei confronti di un calciatore che sembra avere ancora praticamente tutto da dare. Un’ipotesi su cui il Milan potrebbe (e forse dovrebbe) riflettere, è invece quella del prestito: girare Hauge ad una squadra media della serie A con valutazioni settimanali sulla crescita del calciatore, possibile aumento del valore economico e decisione definitiva a giugno 2022.
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