Analisi
Milan: favorevoli e contrari al rinnovo di Romagnoli
MILANO – Dopo la burrascosa fine del rapporto con Gianluigi Donnarumma e in attesa di capire quale sarà il futuro di Hakan Calhanoglu (anch’egli in scadenza di contratto), il Milan si ritrova a fare i conti con i calciatori che rischiano di finire a parametro zero il 30 giugno 2022. Proprio l’esperienza con Donnarumma e Calhanoglu sta facendo riflettere la dirigenza rossonera che non vuole ritrovarsi l’anno prossimo con Calabria, Kessie e Romagnoli nella medesima condizione, col rischio che calciatori e procuratori prendano per il collo il club e col pericolo di non ricavare nulla dalle loro partenze.
Spigoli
La questione più spinosa è certamente quella legata ad Alessio Romagnoli, sia perché l’agente è sempre quel Mino Raiola che ha lasciato andare a scadenza Donnarumma e sia perché il capitano milanista ha negli ultimi mesi perso il posto da titolare in squadra a beneficio della coppia Kjaer-Tomori. Proprio il fresco riscatto del difensore anglo canadese e la conferma del danese rendono complessa la situazione del calciatore romano, diviso fra la volontà di rimanere a Milano e giocarsi le sue carte, e quella di andare altrove dove qualcuno punti su di lui.
Perché sì
In fondo, Romagnoli ha perso anche la convocazione in Nazionale per gli Europei e certezze ad oggi Pioli non gliene può dare. Inoltre, il Milan sembra essere stato chiaro con il capitano e con Raiola: o entro agosto si trova l’accordo per il rinnovo, oppure l’ex sampdoriano finisce ufficialmente sul mercato. I pro di non lasciarlo partire sono tecnici: i rossoneri potrebbero (soprattutto in vista della Coppa dei Campioni) ritrovarsi in rosa tre difensori centrali di altissimo livello, quali Kjaer, Romagnoli e Tomori, in barba a rotazioni, infortuni e squalifiche.
Perché no
I contro, viceversa, portano a fattori economici (dalla cessione di Romagnoli il Milan incasserebbe una discreta cifra, magari da reinvestire sul mercato in ruoli meno coperti della difesa), a equilibri nello spogliatoio (tenere il capitano in panchina non è l’ideale per una grande squadra) e ad alleggerire i rapporti con Raiola, privandosi di un altro pezzo della sua scuderia. Il Milan non vuole farsi “ricattare“: aspetterà Romagnoli ma non in eterno, la decisione spetta al giocatore e al suo agente, memori già da ora di quanto accaduto con Donnarumma e col polso tenuto da Paolo Maldini.
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