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Analisi

Milan: i nomi per il dopo Ibrahimovic

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MILANO – Zlatan Ibrahimovic è il simbolo, il riferimento e il leader dello spogliatoio milanista, l’uomo che ha rivitalizzato e motivato un gruppo con poca esperienza e poco carattere, trasformato dal ritorno dello svedese nel gennaio dello scorso anno. Gli anni, però, passano per tutti e Ibrahimovic ad ottobre compirà 40 anni, un’età in cui solitamente si smette di giocare, ma che soprattutto non consente di essere al 100% in ogni occasione. L’attaccante scandinavo in questa stagione è stato determinante ma ha saltato per infortunio più della metà delle partite, obbligando Pioli a scelte alternative.

Condizioni

Guai spesso muscolari e con recuperi spesso più lunghi del previsto che hanno condizionato il rendimento del centravanti rossonero, autore di 15 reti in campionato ma con un girone sostanzialmente saltato. Ibrahimovic ha rinnovato di un altro anno il suo contratto col Milan, resta l’indiscusso totem della squadra, ma sia lui che i rossoneri devono confrontarsi anche con la carta di identità e con un fisico purtroppo non più indistruttibile. La sensazione è che lo svedese possa essere ancora decisivo, ma che dovrà diradare ancor di più la sua presenza in campo per essere al meglio.

Alternative

Motivi per i quali il Milan in estate dovrà acquistare necessariamente un nuovo centravanti che funga non solo da alternativa a Ibrahimovic, ma anche da titolare. I nomi al vaglio sono tre: i soliti Andrea Belotti del Torino (scadenza di contratto coi granata nel 2022, prendibile per 20-30 milioni) e Dusan Vlahovic della Fiorentina (prezzo lievitato ad oltre 60 milioni dopo la valanga di gol del serbo quest’anno), e qualche elemento a sorpresa proveniente dall’estero (Giroud), oppure un giovane che potrebbe essere più una scommessa che una certezza come Scamacca del Sassuolo (in prestito al Genoa).

Obiettivi

Il Milan vuole ragionare bene e valutare ogni condizione per non sbagliare la scelta, perché chiunque arriverà dovrà confrontarsi con una piazza blasonata ed esigente, nonché con un compagno di reparto come Ibrahimovic che non ci sta a farsi da parte ma che sarà anche la migliore delle guide per un collega più giovane. L’ipotesi legata a Vlahovic, in questo senso, sembrerebbe quella più idonea, col serbo pronto a migliorarsi accanto al fuoriclasse svedese, soluzione però spaventosa per i costi, divenuti altissimi vista l’esplosione del centravanti classe 2000.

Conclusioni

Maldini e Massara si prenderanno tutto il tempo a loro disposizione per decidere, poi inizieranno colloqui e trattative. Pioli avrà bisogno di un attaccante bravo, in grado di fare gol, di alzare la squadra e caricarsi il peso dell’attacco rossonero sulle spalle quando Ibrahimovic non ci sarà o anche in alternativa allo scandinavo, ovvero quello che non possono fare Leao e Rebic per caratteristiche e quello che avrebbe dovuto e che non è riuscito a fare Mandzukic, il cui apporto non ha potuto soddisfare il Milan negli sfortunati 6 mesi del croato a Milanello.27

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