Analisi
Milan: quanti interrogativi su Pioli
MILANO – Ripensare oggi alle dichiarazioni di novembre o dicembre di Stefano Pioli quando affermava che sì, i risultati del suo Milan erano belli e sensazionali ma non consegnavano ancora nessun trofeo, sembra oggi tanto profetico quanto sinistro, perché i rossoneri nel 2021 hanno invertito clamorosamente la rotta, perdendo punti e partite, fino a scivolare in classifica addirittura al quinto posto e con un calendario che nelle ultime 5 giornate mette i brividi lungo la schiena dei tifosi milanisti, con Benevento, Juventus, Torino, Cagliari ed Atalanta sulla strada che porta in Coppa dei Campioni.
Dubbi
La montagna da scalare appare ora davvero imponente e diverse perplessità stanno facendo ombra sulla figura di Pioli che sta progressivamente passando da fautore della rinascita rossonera a tecnico limitato che oltre un certo livello proprio non riesce ad andare. Del resto, nel curriculum dell’allenatore emiliano ci sono tante incompiute, dalla Lazio all’Inter, sino alla Fiorentina, tutte avventure partite alla grande ma interrotte sul più bello. Stavolta sembrava che Pioli fosse riuscito a compiere quel salto di qualità importantissimo anche per la sua carriera, ma grandi dubbi si stanno stagliando a riguardo.
Cammino
Il percorso del Milan, infatti, è passato dallo straordinario filotto di imbattibilità iniziato lo scorso giugno e durato in campionato fino a gennaio, con primato in classifica e titolo d’inverno annessi, al crollo verticale delle ultime settimane, come se Pioli avvertisse una pressione ed una carica troppo pesanti quando si tratta di raccogliere risultati importanti, ovvero l’esatto contrario di quanto accade a gente come Conte o Allegri che azzannano la preda alla prima annusatina di sangue, sguazzando beatamente in quella stessa pressione che invece pare schiacciare il tecnico milanista.
Futuro
A prescindere da come andrà a finire questa stagione, la dirigenza rossonera dovrà comunque interrogarsi sull’allenatore perché se è vero che la proprietà ha voglia di tornare a competere con le migliori (almeno in Italia), allora l’impressione è che Pioli al di là di una certa soglia non riesca ad arrivare. Certo, arrivare a nomi altisonanti per il Milan non sarà forse ancora possibile, ma se davvero la volontà è quella di ritornare grandi, probabilmente anche in panchina sarà necessario un rimpasto di governo per alzare un livello che rischia di essersi quasi del tutto arenato.
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