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Il Milan fa harakiri nel finale: superficialità e troppi rossoneri sotto tono
DONNARUMMA – Bravissimo al 20’ quando si oppone con i piedi ad una bella iniziativa di Ivanic, presentatosi tutto solo al cospetto di Gigione. Al 24’ si ripete deviando in angolo una sassata insidiosa del solito Ivanic. Attento anche in apertura di ripresa su Ben, è poi costretto ad inchinarsi dal dischetto a Kanga e soprattutto sul colpo di testa di Pankov al 93’. E meno male che per lui doveva essere una serata tranquilla. 6,5
KALULU – Fa subito una gran giocata offensiva e rassicura tutti: le sue ultime buone prestazioni da centrale non hanno offuscato le sue qualità da laterale. Il secondo gol annullato del Milan nasce da un suo perfetto cross dal fondo che inganna il portiere avversario e lo costringe all’uscita a farfalle. Attento in alcune diagonali difensive e bravo anche nei lanci lunghi, tipo quello che pesca Krunic al 22’ da cui nasce un’occasione molto pericolosa per i rossoneri. Anche nella ripresa è uno dei più brillanti del Milan e si conferma un’alternativa preziosa per Pioli. 6,5
TOMORI – Sempre più a suo agio con la maglia del Milan. Perfettamente integrato, sia accanto a Kjaer che a Romagnoli. Anche l’inglese non è sempre preciso, ma è il più affidabile dei centrali rossoneri. Un innesto importante per il prosieguo della stagione. 6
ROMAGNOLI – Costretto a tenere le fila di una squadra sfilacciata. Al 36’, dopo l’ennesima offensiva serba affrontata in solitaria da Tomori e dal capitano, allarga palesemente le braccia richiamando i compagni della linea mediana. Al 51’ affronta Falcinelli a braccia larghissime regalando il rigore del pareggio ai serbi. Probabilmente avrebbe avuto bisogno di rifiatare anche lui, ma Pioli ha preferito mandarlo lo stesso in campo. 5
HERNANDEZ – È l’autore del secondo gol rossonero, al 12’, anche questo annullato, stavolta per un fallo di mano del terzino rossonero. Alla mezz’ora Rebic gli offre un corridoio per arrivare in porta, ma Theo non custodisce al meglio il pallone e l’occasione sfuma. Non sempre attento e concentrato, specie in fase difensiva. Decisivo invece nella metà campo offensiva al quarto d’ora della ripresa. Si presenta in area, viene abbattuto da Pankov e trasforma il rigore decretato dall’arbitro. 6
BENNACER – Stankovic costruisce una gabbia strettissima per impedirgli di ricevere palla ed impostare. Non è in condizioni brillanti e si intuisce dal modo in cui alla mezz’ora rischia di perdere un pallone pericoloso a centrocampo. La mazzata finale al 36’ quando è costretto a fermarsi per l’ennesimo problema muscolare. 5
MEITÈ – Con la sua fisicità dovrebbe garantire ben altra solidità alla squadra, invece non offre adeguata copertura difensiva e assistenza al compagno di reparto e tecnicamente mostra limiti evidenti. In tutto il primo tempo crea una buona occasione per Castillejo al 39’, purtroppo senza sviluppi. Positiva l’inzuccata al minuto 82’ che costringe Borjan alla deviazione in angolo. Non altrettanto apprezzabile la dormita colossale al 93’ che consente a Pankov di realizzare la rete del 2-2. 5
CASTILLEJO – La butta subito in fondo al sacco dopo appena 6 minuti, ma viene pescato in fuorigioco millimetrico. Al 39’ Meitè gli offre un buon pallone in un corridoio verso la porta avversaria, ma lo spagnolo ci mette un’eternità a controllare e alla fine l’opportunità svanisce. Dopo appena un paio di minuti però, in una situazione simile, Samu mette in mezzo un cross rasoterra che Pankov si butta in porta da solo. Nella ripresa gioca più in mezzo, senza mai trovare però la giocata decisiva per trovare la via della rete. 6
KRUNIC – In alcuni momento evidenzia limiti tecnici piuttosto evidenti nella gestione di alcuni palloni. Non esattamente una garanzia visto che stiamo parlando di un giocatore schierato da trequartista. Poi però appena gli arriva un buon pallone lo scarica con rapidità e precisione verso la porta avversaria costringendo Borjan ad una parata complicata. Interessante anche la giocata che mette Rebic davanti al portiere avversario al 22’. Nella ripresa acquista confidenza, forse troppa, così spesso diventa lezioso, più propenso all’azione personale che alla giocata corale di squadra. 6
REBIC – Sembra letteralmente di un’altra categoria rispetto agli avversari, anche se non fa granchè per evidenziarlo. Al minuto 8 tenta la percussione solitaria ma il suo sinistro viene deviato in angolo dal portiere serbo. Ci riprova al 22’, stavolta però il tiro di Ante è sballatissimo malgrado la posizione interessante. Alla mezz’ora si accentra e offre un ben filtrante per Theo che però incespica sul pallone. A fine primo tempo lascia il posto a Leao. 6
MANDZUKIC – Un paio di sponde ma in sostanza piuttosto avulso dalla manovra rossonera. Si sfianca in un pressing solitario pressochè inutile, al 71’ rimedia anche un giallo per un gomito troppo largo. Deve crescere l’intesa con i compagni, ma intanto mette un po’ di minuti nelle gambe in vista dell’intenso finale di stagione. 5
TONALI – Sembra più solido del titubante Bennacer visto nei primi 39 minuti del match, ma in avvio di ripresa si fa sorprendere dalla ripartenza della Stella Rossa da cui nasce l’azione del rigore per i serbi. Si rifa subito dopo quando dopo una veloce ripartenza serve Theo in area che viene abbattuto. Rigore e nuovo vantaggio rossonero. Rigenerato dalla bella azione, diventa focale nel centrocampo milanista, sia in avanti (vedi l’azione al 68’) sia dietro (ottimo il recupero al 70’). 6
LEAO – Entra ad inizio ripresa con l’obiettivo di creare un po’ di scompiglio nella retroguardia avversaria. Dopo una ventina minuti di torpore, parte come un treno al 66’ e mette un buon pallone in mezzo per Castillejo che impegna il portiere avversario. Inspiegabile però l’atteggiamento indolente e svogliato del portoghese. Quando prende palla, anzichè giocare in avanti, cincischia e la butta indietro. E alla fine il gol del pareggio arriva anche per atteggiamenti del genere. 4,5
DALOT – s.v.
CALHANOGLU – s.v.
PIOLI – Rischia un turnover esagerato che non produce dividendi. Molto nervoso, si accapiglia verbalmente a più riprese con il tecnico avversario Stankovic, in evidente clima derby. Discutibile la gestione dei cambi e il messaggio dato ai proprio giocatori. Nei minuti finali, in superiorità numerica, ci si aspettava un Milan tonico e vivace per chiudere già a Belgrado il discorso qualificazione. I rossoneri invece giocano con una sufficienza inammissibile e riescono perfino a prendere il gol del pareggio all’ultimo secondo. Male male. Davvero un pessimo modo per arrivare al derby di domenica. 5
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