Analisi
Milan: l’estate dei riscatti
MILANO – Quella attualmente in corso sarà una stagione da ricordare per il Milan, a prescindere dai risultati e dai piazzamenti finali, perché coinciderà sempre con una rinascita ed un rilancio che il popolo rossonero attendeva da quasi dieci anni. Merito di una società che si è ravveduta dopo i colossali errori degli anni scorsi, di una dirigenza che ha operato in modo intelligente e di un allenatore capace di plasmare ottimamente il gruppo dei calciatori, fra cui tanti prestiti con cui è stato costruito in estate (e nel calciomercato invernale) l’organico poi messo a disposizione del tecnico.
Trattative
E a giugno, Paolo Maldini dovrà sedersi a più tavoli per discutere il futuro di diversi elementi che compongono la rosa milanista. Il primo dialogo sarà col Real Madrid per l’eventuale riscatto di Brahim Diaz, così come bisognerà capire come comportarsi con Tomori, prestato dal Chelsea con riscatto fissato a circa 30 milioni, esattamente come accadrà col Torino per Meité. A fine stagione, inoltre, il Milan dovrà versare anche i 10 milioni (+5 di eventuali bonus) per il riscatto di Tonali pattuito col Brescia lo scorso agosto.
Idee
Possibile, infine, anche un dialogo col Manchester United per trattenere Diogo Dalot, in prestito secco dal club britannico e che Pioli potrebbe chiedere di avere ancora a disposizione pure per l’anno prossimo. Difficile dire ad oggi quanti e quali di questi calciatori il Milan riscatterà (forse il solo Tonali ha la certezza di rimanere in rossonero), molto dipenderà dal budget a disposizione della dirigenza e dalle competizioni che la squadra di Pioli affronterà nel 2021-2022, anche se ipotizzare di non confermare in blocco un gruppo ormai coeso e determinato appare assai complesso.
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