Le riflessioni del Milan su Brahim Diaz

MILANO – Riscatto o non riscatto? Questo è il problema. Ci scuserà William Shakespeare per l’irriverente parafrasi che ci permettiamo di fare in merito al futuro di Brahim Diaz, fantasista spagnolo di proprietà del Real Madrid e in prestito al Milan. Le prestazioni del calciatore iberico, infatti, non hanno ancora convinto del tutto la dirigenza rossonera che la prossima estate dovrà decidere se rispedire il giovane talento a Madrid, oppure sedersi con il Real e provare a riscattare il giocatore. I dubbi del Milan emergono dall’andamento a fasi alterne di Diaz, mai realmente decisivo nonostante le diverse occasioni avute.

Perplessità

Ad oggi, Brahim Diaz ha messo a referto una sola rete in campionato (a Crotone il 27 settembre) e 3 in Europa fra preliminari e fase a gironi, e dando soprattutto ancora l’idea di un calciatore troppo discontinuo, autore di guizzi importanti ed evidenti pause nell’arco della stessa partita, tanto che Pioli difficilmente lo ha tenuto in campo per gli interi 90 minuti. Il talento è indiscutibile, ma l’impressione è che Diaz sia ancora acerbo e che troppe volte giochi più per sé stesso che per i compagni, con dribbling e giocate spesso fumosi e poco utili al gioco.

Futuro

Il Milan ad oggi è propenso ad attendere la crescita del calciatore, così come Pioli che conosce benissimo le difficoltà e i naturali ostacoli che si presentano nel percorso di un giovane come Diaz che ancora non ha compiuto 22 anni. Ma è logico anche che la società rossonera si aspetti un miglioramento nel corso della stagione, una maggior efficienza sotto rete e, soprattutto, più dialogo col resto della squadra, in modo da poter discutere un ingaggio a titolo definitivo col Real Madrid sul finire della stagione e assicurarsi un nuovo acquisto pur avendolo già in casa. Ma anche Brahim Diaz dovrà dare il suo contributo, aiutare il Milan a raggiungere i traguardi stagionali e prepararsi a prendersi definitivamente la maglia rossonera.