Analisi
Milan: l’imbattibilità è finita, il campionato no
MILANO – Che prima o poi il Milan avrebbe perso in campionato lo si sapeva ed anzi troppo ha fatto la squadra di Pioli per infilare 27 risultati utili consecutivi che l’hanno condotta al primo posto della classifica, posizione peraltro confermata anche dopo il ko di San Siro contro la Juventus. La gara coi bianconeri si è sin da subito complicata per i rossoneri, decimati da infortuni, squalifiche e positività al coronavirus e al cospetto di una formazione con troppe più risorse, al punto che Pirlo ha avuto la meglio grazie ai cambi e ad una panchina lussuosa.
Fiducia
Ma il Milan, al netto di qualche errore individuale, ha giocato con orgoglio ed abnegazione, ignorando l’enorme differenza tecnica che si è palesata già nel primo tempo, non certo per colpa dei rossoneri, quanto per una Juve che forse per la prima volta in stagione si è riscoperta squadra, anche perché chiamata a dover vincere quasi obbligatoriamente per non dire virtualmente addio alla corsa scudetto. Tutti motivi che non devono far demordere la formazione milanista, oggi matura e combattiva, non certo la migliore del campionato ma neanche costretta adesso a ridimensionarsi come già maligna qualcuno.
Futuro
Anche perché la prima sconfitta dopo 27 gare a punti è arrivata contro la Juventus, ovvero contro la vincitrice degli ultimi 9 scudetti, nonché il club con la maggior disponibilità economica in Italia, ritrovatasi ad affrontare un Milan rabberciato, comunque giovane e sempre grintoso. In fondo, ai rossoneri lo scudetto non l’ha chiesto nessuno, mentre per la Juve è il pane quotidiano e non fa più quasi neanche notizia. Il Milan torna a casa dalla supersfida di San Siro a testa alta, senza più essere imbattuto ma conservando il primato, un dettaglio per nulla da sottovalutare.
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