Analisi
Milan: i crucci e le certezze di Pioli
MILANO – Mai lasciarsi ingannare dal risultato, dicono gli esperti, e in effetti a guardare Milan-Parma di domenica sera il 2-2 finale sta stretto, strettissimo agli uomini di Pioli, nonostante la rimonta dallo 0-2 e il pari siglato al 90′. I rossoneri hanno messo alle corde il Parma per quasi tutto l’incontro, hanno colpito 4 legni (due nella stessa azione) ed impegnato costantemente la difesa emiliana, concedendo il minimo indispensabile che è però costato il doppio vantaggio dei gialloblu. Eppure, Stefano Pioli può prendere spunto dalla sfida contro la squadra di Liverani per capire errori e meriti di un Milan comunque primo e imbattuto.
Pro
Lo spirito è senza dubbio l’aspetto migliore della serata di San Siro: la formazione milanista non si è arresa, non si è piegata neanche dopo l’ingiusto 0-2, ha attinto a tutte le energie possibili ed ha addirittura provato a vincere negli ultimissimi istanti della gara quando il Parma temeva l’incredibile beffa finale, sintomo della mentalità rossonera di voler sempre vincere. E poi i singoli: Calhanoglu monumentale quando si è riposizionato al centro e che avrebbe meritato almeno un gol, Kalulu assai positivo al debutto in serie A, Theo Hernandez tornato finalmente ad arare la fascia sinistra come una trebbiatrice e Bennacer sempre nel vivo del gioco e al centro dell’azione.
Contro
Qualche nota negativa, però, Milan-Parma l’ha pure evidenziata, a cominciare da un pizzico di indolenza mai vista finora e a qualche singolo sottotono, soprattutto i subentrati dalla panchina. Né Hauge e né Leao, infatti, sono riusciti a dare il cambio di marcia, così come poco in palla è sembrato Rebic, sempre per nulla a suo agio nel ruolo di centravanti classico. Menzione speciale, poi, per Brahim Diaz: lo spagnolo, al di là di una bella conclusione “alla Del Piero” andatasi a schiantare sull’incrocio dei pali, è apparso timido, impacciato e fuori sintonia col resto della squadra, esattamente come in tutte le sue ultime uscite. Al contrario di Tonali, ad esempio, Diaz sembra in flessione rispetto all’inizio della stagione e sta ora a Pioli trovargli ruolo e fiducia per non perdere un talento che ai rossoneri può dare ancora parecchio.
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