Analisi
Milan, e ora chi ti ferma?
MILANO – Dentro un’altra. Il Milan torna da Genova con l’ennesima vittoria di questo straordinario inizio di campionato, l’ottava su dieci partite, bottino pieno in trasferta e 5 punti di vantaggio sull’Inter seconda in classifica. Stavolta neanche Stefano Pioli è riuscito a nascondere le ambizioni della sua squadra, dichiarando candidamente a fine gara che le rivali per lo scudetto sono Inter, Juventus e Napoli, soffermandosi per la prima volta con concretezza in un discorso per l’altissima classifica. Ma, del resto, pur restando ancora tanto da giocare in questa serie A, come non si può considerare il Milan in un discorso per il titolo?
Crescita
La formazione milanista è compatta, unita, solida, vince anche quando mancano i leader più importanti nello spogliatoio (Kjaer e Ibrahimovic che contro la Sampdoria non c’erano) e dimostra ogni settimana maggior autostima rispetto alla precedente. Ma la caratteristica che salta maggiormente all’occhio è che i rossoneri riescono a vincere ogni tipo di partita, da quelle più complesse con Inter e Napoli a quelle più agevoli con Crotone e Spezia, da quelle insidiose come Udine a quelle messe in scioltezza come contro la Fiorentina, fino al successo di Genova, sfida sofferta, difficile da sbloccare, poi chiusa e infine parzialmente riaperta.
Ambizioni
Il Milan ha messo insieme 26 punti su 30, ha a questo punto l’obbligo di guardare in alto e sarebbe un delitto chiudere le ali proprio adesso, pur rispettando l’indubbia forza delle rivali e pur sapendo che un ruolino di marcia simile sarà impossibile da mantenere fino a maggio. Ma la consapevolezza mostrata finora deve spronare ancor più Pioli e i suoi a crescere sempre mantenendo lo stesso atteggiamento e la stessa mentalità, il modo migliore per mettere pressione a chi insegue e per proseguire in un sogno che solamente qualche mese fa appariva impossibile e che oggi è una splendida ed incontrovertibile realtà.
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