Analisi
Il Milan riscopre Leao, il futuro parla chiaro
MILANO – Sulle doti tecniche e fisiche dubbi non ce ne sono mai stati, su quelle tattiche e caratteriali, invece, le perplessità sono state evidenti sin da subito. Rafael Leao fa discutere da un anno il popolo milanista, diviso fra chi sostiene che il talento del portoghese sia talmente grande che val la pena attenderlo e chi invece lo ha bollato come bidone o comunque come calciatore dalle qualità inversamente proporzionali al costo del suo cartellino. L’inizio è stato da incubo la stagione scorsa, una rete realizzata ed un atteggiamento indolente che aveva indispettito tutti, poi la crescita, grazie al lavoro di Pioli e all’influenza di Ibrahimovic, ma anche alla determinazione dello stesso attaccante lusitano.
Ripresa
Ci ha messo del suo Leao, in effetti, che ha lavorato sodo soprattutto sull’aspetto mentale e su un’indolenza mostrata solo a tratti dalla ripresa del campionato a luglio e l’inizio dell’annata in corso. La doppietta allo Spezia (la prima da quando è in Italia) ha poi riportato in alto un interrogativo abbastanza frequente al Milan: dove rende meglio il portoghese, come attaccante esterno o come centravanti? I due gol, effettivamente, sono arrivati nel momento in cui Leao si è preso il ruolo di prima punta dopo l’uscita di Colombo, ma l’impressione è che i movimenti dell’ex Lille restino quelli di un grande podista, potente in accelerazione ma senza quell’istinto rapace che hanno i goleador.
Futuro
Ma, al di là della posizione in campo, Leao è chiamato quest’anno a confermare finalmente quanto di buono si dica di lui da almeno due anni. La prima stagione in Italia è stata caratterizzata da alti e bassi, complice l’età, l’inesperienza e l’avvio da incubo del Milan di Giampaolo, ma ora è necessario che il portoghese dimostri di essere uomo e calciatore vero, di saper incidere nelle partite, come fatto contro lo Spezia quando Ibrahimovic e Rebic non c’erano e quando la gara si stava sinistramente incanalando su un deludente 0-0. Se Leao sarà in grado di trovare continuità, maturità e maggior confidenza col gol, allora il Milan potrà programmare con più serenità il dopo Ibrahimovic, puntando su un talento per ora tale solo in potenza.
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