Analisi
Milan-Donnarumma: perché il Milan è sereno
MILANO – Il Milan e Gianluigi Donnarumma non hanno ancora stretto il patto che leghi il portiere campano a club rossonero anche dopo il 30 giugno 2021, data in cui ad oggi è in scadenza il contratto del calciatore. Una situazione che continua a destare impressione nell’ambiente milanista, perché iniziare la nuova stagione senza il rinnovo di Donnarumma rischia di condizionare la squadra di Pioli e la società, col pericolo di perdere a parametro zero già da febbraio un patrimonio tecnico ed economico del Milan. Eppure, dalle parti di Milanello filtra ottimismo, nonostante qualche frizione con Mino Raiola.
Fiducia
Ed in effetti i vertici societari e la dirigenza non sembrano preoccupati dallo stallo nella trattativa, anzi, nessuno al Milan sembra particolarmente teso per una situazione che vista da fuori non dovrebbe lasciare così sereni. Ma allora da cosa deriva l’ottimismo rossonero? Intanto dal fatto che una trattativa vera e propria fra il Milan e Raiola non è ancora iniziata, nonostante l’agente del portiere abbia già fatto sapere al club di voler chiedere uno stipendio annuo di 10 milioni di euro per il suo assistito, cifra al momento ritenuta troppo alta dalla società milanese.
Strategia
Milan che sarebbe disposto a spingersi a 7 milioni più eventuali bonus, ma soprattutto Milan che appare sicuro del buon esito dell’affare per tre buoni motivi: il primo è che la distanza fra domanda ed offerta non è ampia e la possibilità di venirsi incontro è realistica, sfruttando anche diversi bonus. Poi perché la volontà di Donnarumma è conclamata: lui vuole restare a Milano e almeno per ora non vuole neanche sentir parlare di altre offerte, dato fondamentale anche in una contrattazione complessa come questa. Terzo, perché fu lo stesso Raiola nel 2017 (data dell’ultimo prolungamento) a scendere a patti col Diavolo, promettendo che mai avrebbe portato via il portiere a parametro zero.
Clausola
La sensazione, dunque, è che una volta seduti al tavolo, il Milan e Raiola riusciranno a trovare la quadra della situazione, senza che le posizioni restino troppo rigide come potrebbero apparire ora. L’intoppo, semmai, potrà essere rappresentato dall’inserimento di una clausola rescissoria che i rossoneri vorrebbero molto alta e Raiola bassissima, addirittura intorno ai 30 milioni, cifra che ovviamente il Milan non prenderà neanche in considerazione. Anche in questo caso, però, l’impressione è che le parti possano avvicinarsi, ragionare e raggiungere l’intesa per un rinnovo magari non lunghissimo (ad esempio tre anni e non cinque) ma fondato su basi solide e, soprattutto, su un progetto sportivo ambizioso del Milan, aspetto che per Raiola e Donnarumma è probabilmente anche più importante di quello economico.
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