Analisi
Milan: inizia l’epurazione
MILANO – C’è aria di rivoluzione in casa Milan, nonostante il calcio sia attualmente fermo e nonostante la stagione attualmente in corso potrebbe ripartire poco prima dell’estate. L’amministratore delegato Ivan Gazidis, però, ha già in mente l’organico per la prossima annata, dopo che il manager sudafricano avrà sistemato anche la struttura dirigenziale del club col probabile addio di Paolo Maldini e dopo che verrà scelto un nuovo allenatore, anche se ad oggi le quotazioni di Stefano Pioli appaiono in discreto rialzo.
Progetto
L’idea di Gazidis, che ha carta bianca e fiducia dalla proprietà per operare a suo completo piacimento, è di ringiovanire ancor di più la rosa a disposizione del tecnico e con relativo ribasso degli ingaggi: verranno acquistati nuovi calciatori che non superino i 24 anni di età e con stipendio annuo che si aggiri fra il milione mezzo e i 2. L’obiettivo è quello di costruire una rosa competitiva con soli elementi giovani e al contempo dare ossigeno alle casse del club, creando una struttura stabile e potenzialmente vincente.
Svecchiamento
Un Milan simil Atalanta, dunque, con pezzi pregiati acquistati giovani e a prezzi bassi e potenzialmente rivendibili in futuro a cifre raddoppiate. In estate, dunque, da Milanello faranno le valigie in tanti e tutti over 30: Zlatan Ibrahimovic potrebbe togliere il disturbo da solo, forse poco allettato dal progetto di Gazidis, mentre a Bonaventura e Biglia non verrà rinnovato il contratto. Improbabile anche che resti in rossonero Pepe Reina (ora in prestito all’Aston Villa) che ha candidamente detto che rientrerà a Milano solo per fare il titolare.
Deroghe
Poche, infine, le eccezioni: Donnarumma, giovane ma con uno stipendio di 6 milioni a stagione e il contratto in scadenza nel 2021, sarà con ogni probabilità ceduto a meno di un rinnovo, mentre capitan Romagnoli dovrebbe rimanere almeno un altro anno. Possibile che venga ingaggiato un portiere di esperienza (Sirigu) qualora la dirigenza rossonera non arrivasse a Meret del Napoli, mentre i soli Calhanoglu e Kessie (che pure “anziani” non sono) rappresenterebbero assieme a Romagnoli gli unici superstiti di un Milan che assomiglierà sempre meno all’ultimo visto.
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