Pagelle
Milan: tre punti contro il Toro e vista Europa, ma anche i soliti sbagli
DONNARUMMA – La prima parata la effettua ad inizio ripresa su un colpo di testa innocuo di Belotti. Poi ordinaria amministrazione. 6
CALABRIA – Il limite più evidente di Calabria è l’intelligenza calcistica, quella qualità che ti consente di fare sempre la cosa giusta al momento giusto: al 14’ gli capita un pallone solo da smistare a destra per un compagno libero, ma il terzino rossonero preferisce un tiraccio alle stelle da 40 metri. Dopo 10 minuti sbaglia un passaggio elementare e a quel punto San Siro si indispettisce. Il Milan però può beneficiare di tempismo e determinazione di Calabria nel pressing alto. Certo, se sistemasse la mira nei cross… 5,5
KJAER – Gioca una partita nel complesso positiva, poi si ferma per un problema muscolare alla fine del primo tempo e lascia il posto a Matteo Gabbia. 6
ROMAGNOLI – Ingaggia subito un duello maschio con il compagno di nazionale Belotti. Nella ripresa è costretto a raddoppiare la guardia, vista la presenza al suo fianco di un esordiente come Gabbia, e sbroglia una quantitativo impressionante di situazioni complicate. Da applausi una bella chiusura in scivolata su Belotti al 60’. 7,5
HERNANDEZ – Il Milan ormai punta molto sul franco-spagnolo, che però oggi è stranamente impreciso. Quando tenta una conclusione con il piede sbagliato (il destro), il pallone non arriva neppure in porta. Attento almeno in difesa. 6
KESSIÈ – Non c’è spazio per giocate eclatanti, ma tante piccole cose fatte per la squadra sia nella metà campo difensiva che quella offensiva. 6,5
BENNACER – Morde sulle caviglie dei centrocampisti avversari fin dall’avvio. E puntualmente arriva anche il cartellino giallo (siamo a 11), purtroppo arrivato al 21’, fin troppo presto. 6
CASTILLEJO – Rimedia subito un pestone in avvio di partita e fa pensare subito al peggio. Poi si rialza e inizia a giocare la sua partita esemplare, fatta di preziosi recuperi in fase difensiva ma anche di ottime giocate in avanti, come il golden assist per Rebic in occasione del vantaggio rossonero. Tenta l’assist bis al 47’ ma stavolta il pallone di Ibra sfila di un soffio a lato. Fa strappare i capelli ai tifosi rossoneri al 52’ quando si divora letteralmente un gol praticamente fatto. Quasi al 90’ altra opportunità per calciare dal limite a botta sicura, ma anche stavolta il mancino di Castillejo è inguardabile. Per questi errori al tiro mezzo voto in meno. 6,5
PAQUETA’ – Non è Calhanoglu e la differenza lampante si nota fin dai primi minuti quando il brasiliano fatica a trovare la propria posizione in campo. Piano piano anche l’ex Flamengo prova ad acquistare confidenza e al 20’ costringe Sirigu ad un grande intervento a terra. Che errore però al 36’ quando riparte palla al piede in superiorità numerica e spreca tutto con un passaggio insensato. Per essere un trequartista di ruolo i suoi passaggi filtranti lasciano parecchio a desiderare. Esce a metà ripresa dopo 67 minuti di poco o nulla. 4,5
REBIC – È il giocatore che nella prima parte del match tocca più palloni, continuamente sollecitato dai suoi compagni. Quando poi gli arriva quello giusto non esita un secondo e al 25’ trasforma in oro un assist di Castillejo, portando in vantaggio il Milan. In apertura di ripresa è uno dei protagonisti dell’azione corale al termine della quale Ibra sfiora il raddoppio. Poi però, come ormai abitualmente accade quando parte dal primo minuto, cala vistosamente alla distanza perdendo freschezza e pericolosità. 7,5
IBRAHIMOVIC – Gli carambola sul sinistro un pallone invitante che Zlatan scaraventa in porta: una deviazione rischia di regalargli il gol dopo una manciata di minuti ma la sfera finisce di poco a lato con Sirigu spiazzato. Ci riprova sempre di sinistro al 28’ ma stavolta decapita il malcapitato N’Koulou che si trova sulla traiettoria. Al 47’ però Ibra è solo terribilmente sfortunato e il suo destro al volo si spegne di un soffio a lato dopo aver fatto gridare al gol tutto San Siro. L’errore lo fa innervosire e piano piano anche il gigante svedese si spegne. 6
GABBIA – Gettato nella mischia alla fine del primo tempo, causa l’inopinato rifiuto ad entrare in campo di Mateo Musacchio, il classe ’99 cresciuto nel vivaio rossonero esordisce finalmente in serie A. Buona la coperturaa al 57’ e nel complesso appare sempre attento e concentrato. Sui calci da fermo Pioli lo piazza su Belotti che solo una volta anticipa il difensore rossonero e impensierisce Donnarumma di testa. 6,5
BONAVENTURA – Malgrado il momento tutt’altro che brillante dell’ex atalantino, Pioli ricorre a lui pur di togliere dal campo Paquetà. Jack ricambia la fiducia sfiorando il gol del raddoppio al 74’. 6
LEAO – s.v.
PIOLI – Messo in difficoltà più dagli infortuni dei suoi calciatori (Calhanoglu in mattinata, Kjaer a partita in corso) che dai giocatori avversari, ma soprattutto infastidito dal rifiuto di Musacchio alla richiesta di entrare in campo alla fine del primo tempo, gestisce come può le risicate risorse a disposizione. Lancia l’esordiente Gabbia ma punta anche sui fin qui deludenti Bonaventura e Leao. La pochezza del Torino gli consente di portare a casa i tre punti, ma i tanti, troppi gol divorati dai suoi ragazzi a inizio ripresa avrebbero potuto pesare tanto sull’esito finale del match. Un aspetto su cui a Milanello si dovrà lavorare ancora parecchio. 6,5
luigi
19 Febbraio 2020 at 06:56
ma che partita ha visto come si fa a dare 6,5 Jessy e 6 a benacer il negretto vaga nel campo per la maggior parte della partita sempre fuori posizione x anticipare o intervenire sul pallone in attacco non cmbina quasi nulla x me è da vendere subito. e poi con il fisico che ha non ha neanche il cambio di ritmo e fiacco
Fabrizio Tomasello
19 Febbraio 2020 at 10:35
Io ho visto la partita con molta attenzione visto che lo faccio per lavoro. Che poi lei possa essere d’accordo o meno con i miei giudizi ci sta, però rivolgersi a me con un “ma che partita ha visto”, nemmeno fossi suo fratello, non mi sembra molto elegante.
Per andare sulle questioni tecniche, a Bennacer continuo a dare almeno mezzo voto in meno perchè per me è del tutto intollerabile rimediare un’ammonizione ogni partita. Ogni santissima partita. E a proposito del rendimento dell’algerino, consideri che se ha libertà d’azione e di manovra è anche perchè il “negretto” (come lo chiama lei) fa il lavoro sporco al posto suo e va a fare a sportellate con tutti gli uomini del centrocampo avversario. Premesso questo, al netto di alcune partite decisamente sotto tono disputate di recente, Kessiè contro il Torino è stato tra i più solidi del Milan.
PS-solo come esercizio, provi lei a prepararmi un pezzo di 6000 battute con le pagelle e consegnarmelo 15 minuti dopo la fine della partita. Scoprirà che non è affatto un giochino. Grazie comunque per l’attenzione.