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Un Milan coraggioso cede alla fine contro Juve e Valeri

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DONNARUMMA – Fino al 35’ si limita ad un lavoro di ordinaria amministrazione, poi Cuadrado lo sollecita ad un grande intervento a terra. Fa buona guarda fino al rigore di Ronaldo che lo condanna a raccogliere il pallone in fondo al sacco. 6,5

CALABRIA – Tra i più criticati in questa stagione, sfiora il capolavoro al 21’ con una giocata da centravanti vero: stoppa il pallone in area, si gira e tira di prima intenzione costringendo Buffon al miracolo. Sempre attento fino al 90’ quando ha l’ardire di saltare di spalle di fronte a Ronaldo che gli tira contro il braccio proteso verso l’esterno nell’azione del salto, guadagnando un rigore risibile. 6

KJAER – Svetta un paio di volte di testa spazzando la sua area dimostrando che quello lo sa fare bene. Quando si tratta di marcare da vicino il centravanti avversario magari un po’ meno, ma quello è un altro discorso. 6,5

ROMAGNOLI – Chiamato ad una rivincita personale dopo lo tsunami di critiche abbattutesi su di lui dopo il derby, Romagnoli gioca una partita attenta senza sbagliare neppure una virgola. 7

HERNANDEZ – È l’anima di questo Milan. I suoi compagni lo cercano in continuazione e quando parte sulla sinistra è un tornado impetuoso che travolge tutto e tutti. Superlativa la giocata al 10’ con assist per Ibra che però non trasforma. Tenta anche la conclusione al 39’ ma il suo sinistro di prima intenzione è sballato e finisce in curva. Anche Theo è penalizzato da un giallo che lo costringerà a guardare dalla tribuna il ritorno all’Allianz Stadium. Non contento, con un’entrata scriteriata su Dybala al 71’, si guadagna la doccia anticipata e lascia i suoi compagni in inferiorità numerica per gli ultimi 20 minuti. Come rovinare una bella partita. 5,5

KESSIÈ – Il primo squillo del Milan è dell’ivoriano, una sassata dopo un minuto che esce di un soffio. Ingaggia un duello rusticano con Matuidi dal quale non esce sconfitto. 6,5

BENNACER – Siamo alle solite con Bennacer: nessuno mette in discussione le sue qualità pedatorie, ma la sua intelligenza calcistica e la conseguente irruenza si. Al minuto 8 travolge Ramsey in area da dietro, stavolta è andata bene, ma con un altro arbitro (o un altro al Var) e ci sarebbe scappato il rigorino (che comunque alla Juve viene regalato lo stesso). Poi la solita partita di grande efficacia e lotta in mezzo al campo. 6,5

CASTILLEJO – In confronto alla flemma e all’indolenza di Suso, Castillejo è una furia, almeno quanto a impegno e partecipazione al gioco. Certo la qualità ogni tanto lascia a desiderare, ma al momento questo passa il convento. Al 51’ tenta anche di mettersi in proprio ma la sua conclusione dal limite viene bloccata a terra da Buffon. Al 61’ serve l’assist vincente per Rebic e, clamoroso al Cibali, lo piazza di destro. Anche l’ex Villarreal però rimedia il giallo con relativa squalifica in vista del match di ritorno. Pioli lo richiama in panchina a 10 minuti dalla fine. 6,5

CALHANOGLU – Pioli gli chiede un gran lavoro in fase di copertura sul cervello bianconero Pjanic, annullato completamente da Hakan. La gran dedizione evidentemente gli toglie pericolosità offensiva così quando al 27’ gli capita il pallone giusto sul destro, perde un tempo di gioco e rinuncia al tiro. Gioca comunque una partita di grandissima sostanza ed esce tra gli applausi a 5 minuti dalla fine. 7

REBIC – Inizio come al solito lancia in resta da parte del croato e il gran destro dal limite al 4’ scortica i guanti di Buffon. Dimostra di avere una buona intesa con Ibra e dai due nascono spesso combinazioni interessanti. È proprio lo svedese ad offrirgli un bel rigore in movimento al 28’ ma Rebic conclude debole e centrale. L’avvio di ripresa sulla stessa lunghezza d’onda e sulla spizzata di testa di Ibra, il croato conclude di sinistro costringendo il portiere bianconero al salvataggio da Oscar. Lì davanti il Milan si appoggia quasi esclusivamente sul duo di origini slave, fino al gol del vantaggio siglato dall’ex Eintracht al 61’ su cross di Castillejo. Per Rebic è il quinto gol in maglia rossonera. Rischia di rovinare tutto dopo appena un minuto con una sbracciata in area ai danni di Cuadrado sulla quale la Juve reclama il rigore. 7,5

IBRAHIMOVIC – La sensazione è che questo nuovo modulo, costringendolo ad agire da unica punta centrale, lo penalizzi un pochino. La grande qualità di Ibra, bravo ad uscir fuori dall’area di rigore per servire assist ai compagni, si perde per la poca attitudine offensiva (tranne naturalmente Rebic) dei centrocampisti rossoneri. Alla mezz’ora si fa pizzicare con una mano in faccia su De Ligt che gli vale il giallo e la squalifica per il match di ritorno. Nella ripresa serve subito un ottimo assist di testa per Rebic che impegna Buffon, poi al 59’ il croato ricambia il favore ma il risultato non cambia: sul sinistro di Zlatan il portiere bianconero si salva in angolo. 6,5

LAXALT – s.v.

SAELEMAEKERSs.v.

PAQUETA’ – s.v. 

PIOLI – 72.700 tifosi scelgono di essere a San Siro, malgrado la stagione tutt’altro che esaltante del Milan. Pioli prepara la sfida con la Juve come il derby, ma stavolta i bianconeri non si fanno sorprendere dall’inizio brioso dei milanisti. Ibra e compagni però hanno il merito di tenere alta la concentrazione, malgrado l’opera dell’arbitro Valeri che con una sfilza di cartellini strategici riesce a smobilitare del tutto il Milan in vista del match di ritorno. Ed è così che arriva anche il vantaggio rossonero grazie al solito Rebic. Purtroppo non basta perchè l’ineffabile arbitro romano trova anche il modo di assegnare un rigore assurdo alla Juventus, di fatto costruendo un’autostrada ai bianconeri per la qualificazione in finale. 7

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