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Analisi

Il Milan e il centravanti: occhio al precedente del 2006

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Il centravanti, lo sapete, ci serve e investiremo tanto su di lui“. Questa non è un’opinione, ma sono le parole di Zlatan Ibrahimovic, pronunciate poche settimane fa in una conferenza stampa che, fra una risata e un complimento, non ha praticamente aggiunto nulla a ciò che già non si sapesse già: Fonseca allenatore (si salvi chi può), il Milan vuole vincere tutto (a parole chiunque è Rocco Siffredi), compreremo il centravanti. Al 25 giugno, però, tutto tace. Il calciomercato inizia a luglio, vero, ma anche in ferie si va a Ferragosto, però le vacanze si prenotano a maggio.

Ritardo

Il Milan, come al solito, è in ritardo: Zirkzee sì, Zirkzee no, le commissioni no, anzi, forse sì ma sono troppo alte, vediamo se in giro c’è altro, rigorosamente adocchiando prezzi modici ancor prima di capire se tecnicamente e tatticamente il soggetto faccia comodo all’allenatore…ah già che Fonseca è stato preso perché accetta qualsiasi cosa. Fatto sta che se i rossoneri non si sbrigano a scegliere il nuovo numero 9, il rischio è che coi tempi di Furlani, Moncada, D’Ottavio, Ibrahimovic (finito il team che lavora in gruppo? Pare di sì) tutti gli obiettivi si saranno accasati altrove e in giro ci saranno le briciole.

Precedenti

E i tifosi milanisti qualcosa del genere se la ricordano bene. Era l’estate del 2006, magica per l’Italia del pallone che festeggiava la vittoria ai Mondiali dopo 24 anni, meno per il Milan che doveva sostituire il partente Shevchenko con una nuova punta. Ibrahimovic? Eh, vediamo, aspettiamo i preliminari. Ibrahimovic all’Inter. Drogba? Mah, non ci convince. Drogba resta al Chelsea. Henry? Valutiamo. Henry rinnova con l’Arsenal. Ronaldo? Eh forse. Niente. Adebayor? Si, ma costa troppo. Morale della favola: il Milan si ritrova a mercato finito con lo sconosciuto Ricardo Oliveira che, sempre da sconosciuto, andrà via dall’Italia dopo pochi mesi.

Soluzioni

Ora, che questa dirigenza abbia poche idee e riesca a realizzarle perfino peggio, è chiaro anche ai tavolini, ma che al Milan serva un centravanti forte e che per lui vadano sborsati tanti soldi non può sfuggire neppure a loro. I rossoneri devono darsi un tempo, un limite massimo entro cui chiudere una trattativa (in un senso o nell’altro) e, in caso di esito negativo, virare immediatamente sul piano B per non arrivare a fine agosto a dover elemosinare un Pinamonti ai saldi o doversi accontentare della permanenza di Colombo e Origi. Fantascienza? Di questi tempi mica tanto.

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